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Incontro su Tommaso Gargallo

Sabato 20 ottobre alle 16.30, nell'Aula Magna di Palazzo Impellizzeri a Siracusa, si terrà un incontro sulla figura di Tommaso Gargallo.

Sabato 20 ottobre alle 16.30, nell'Aula Magna di Palazzo Impellizzeri, sede della Facoltà di Architettura a Siracusa, in via delle Maestranze 99,  si terrà un incontro sulla figura di Tommaso Gargallo, in preparazione del convegno per la celebrazione del 250° della nascita (1760-2010). L'incontro di studi è organizzato dalla Società Siracusana di Storia Patria. I relatori saranno: Gioacchino Gargallo, Nicolò Mineo, Andrea Manganaro, Gianluca Majeli, Giuseppe Agnello, Filippo Gargallo. Presiede Salvatore Adorno e conclude Salvatore Russo.

Tommaso Gargallo (Siracusa, 25 settembre 1760 - ivi, 15 febbraio 1843) fu un poeta ed erudito siciliano, considerato dalla storiografia del XVIII e XIX sec. come il più importante traduttore di Orazio della sua epoca. È da ascriversi anche al filone illuminista meridionale e pubblicò nel 1791 le Memorie Patrie per lo ristoro della città di Siracusa, opera con la quale intendeva formulare delle proposte per la rinascita economica e civile della sua città. Di nobili origini, Gargallo fondò la cittadina di Priolo, che oggi porta il suo nome: nel 1807 ottenne l'autorizzazione dal re Ferdinando III di Borbone di popolare il feudo dove si trova oggi Priolo, costruendo una chiesa e quaranta case. Si definiva classicista e fu acerrimo avversatore del Romanticismo, contro il quale recitò un discorso nel 1837 presso l'Accademia della Crusca. Non fu comunque impermeabile alle nuove influenze romantiche, che spesso fanno capolino nelle raccolte dei versi degli anni '20 e '30 (Le Veronesi e Le Malinconiche). Lo studioso Walter Binni ha giudicato alcune delle sue opere giovanili da attribuirsi al filone cosiddetto pre-romanticista. Tradusse alcune opere dal latino all'italiano. Queste sono le sue opere più importanti: Engimo e Lucilla (racconto in versi, 1792); Odi (traduzione di Orazio, 1809); De officiis (traduzione di Cicerone, 1814); Le veronesi (raccolta, 1825-1828); Le malinconiche (raccolta, 1835); Satire (traduzione di Giovenale, 1842).




(20 ottobre 2007)

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