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Le confessioni di Abulafia

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Giovedì 23 maggio alle 18:30, al Castello Ursino di Catania, presentazione del libro di Carmelo Zaffora (Vertigo editore)

Giovedì 23 maggio alle 18:30, al Castello Ursino di Catania, sarà presentato il libro Le confessioni di Abulafia di Carmelo Zaffora (Vertigo editore).

Interverranno: Rav prof. Stefano Di Mauro, capo della Comunità Ebraica siciliana; la prof.ssa Luciana Pepi, docente di Lingua cultura e storia del pensiero ebraico Medievale dell’Università di Palermo e l’attrice Ersilia Saverino.

Nessuno come lui, Avraham Ben Shemu’el Abulafia, in un’epoca oscura e controversa (1240-1291) seppe impersonare al meglio il rinnovamento di un sentire cosmico e umano, erudito e popolare, teso al divino e alla speculazione filosofica, dedicato alla ricerca di una Verità necessaria e profonda, indissolubilmente legata alla tradizione e alla memoria, alla Torah ed alle sue infine scoperte. Di fatto, in uno dei suoi libri più belli, I Sette Sentieri della Torah, ammette che la Torah è un sogno che chiede insistentemente di essere interpretato.

Errabondo, loquace, carismatico, sognatore, visionario all’eccesso seppe imprimere – forse precorrendo il pensiero occidentale della diaspora – alla sua filosofia e alla sua concezione del mondo una perennità che, seppur invisa nel tempo della sua vita terrena, ha dimostrato di essere per sempre, e di avere la capacità di riemergere dall’oblio dei secoli con la sua straordinaria modernità.

Meditazione, digiuno, musica, respiro, combinazioni del sacro alfabeto, rileggendo Maimonide, Nachmanide, Aristotele, Ibn ‘Arabi, Plotino, ne hanno fatto una figura di eccellenza e di rinnovamento, di rottura degli schemi correnti, fino all’autoproclamazione di essere il Messia E all’eroica impresa del tentativo di convertire il papa di Roma, Nicolò III Orsini che lo condannò al rogo per blasfemia.

Tutto questo è Abulafia: instancabile profeta e svelatore di enigmi, assertore di una Verità Unica, conoscitore di un Creatore che per molti è solo paura e formalità, obbedienza e supina ripetizione, cieca teoria di misteri e oscura perpetuazione di pensieri. Abulafia, che trascorse in Sicilia gli ultimi dieci anni della sua vita e scrisse nell’isola i libri più importanti delle sue visioni, riaffiora in questa libro a Lui interamente dedicato, come tributo ad una “attualità” duratura e immortale.

(23 maggio 2013)

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