Venerdì 17 maggio alle 18, alla Libreria Mondadori Diana di Catania, il prestigioso scrittore e critico teatrale Enrico Groppali incontrerà il pubblico.
A presentare il suo nuovo romanzo Cavalli bizzarri in mare aperto sarà il giornalista e linguista Sergio Sciacca. Le letture selezionate dal libro saranno affidate ad una rinomata coppia di attori, Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini.
Metamorfosi o incubi della psiche? Una ghost house o un cenacolo di intellettuali extra-vaganti? Sono gli interrogativi che emergono dalle pagine di Cavalli bizzosi in mare aperto (Mondadori 2012), il nuovo romanzo di Enrico Groppali, pluripremiato scrittore, drammaturgo e critico teatrale. Dopo il contesto "infernale" e misogino che fa da sfondo al precedente "Il diavolo è femmina", Groppali sceglie una protagonista funzionale questa volta all'immersione "in rosa" nell'atmosfera dei fantasmi della psiche.
La famosa attrice Anna De Roberti lascia, infatti, il teatro a causa dell'accusa di oltraggio al pudore; nonostante venga assolta con formula piena, si rifugerà in uno sperduto villaggio tra la montagna e il cielo. Da qui un viaggio "extra-ordinario": precipitata in un mondo ideale col quale è destinata a confrontarsi, incontrerà spettri e proiezioni, voci e corpi di un passato ancestrale, con cui coincidere e identificarsi, sdoppiandosi in allarmanti identità.
Un romanzo ammaliante, dunque, fatto di evanescenze e di presenze, quello di Groppali. Sua è una sconfinata produzione narrativa e saggistica, ma questa volta il critico trova ancora ispirazione e nuova linfa dal teatro, suo primordiale amore. Già nel 1977, infatti, esordisce con Il teatro di Trionfo, Missiroli e Cobelli, uno studio organico dei rapporti tra l'intellettuale approdato alla regia e le contraddizioni della scena italiana del dopoguerra. Curerà, poi, le traduzioni di Wedekind e Schiller, di Shakespeare e Sartre, e questa sua attività getterà le basi del futuro drammaturgo.
Particolare da approfondire sarà, ancora, l'interesse che Groppali, muove nei confronti della figura femminile letteraria, una sorta di parabola eroica, in cui si condensano tutti gli "eccessi" dell'icona muliebre. Anna De Roberti, infatti, non è più la femme fatale-diabolique Maria Tarnowska che domina Il diavolo è femmina, ma è comunque una personalità estrema, alienata dal mondo, che solo in un universo ideale può esprimere se stessa.
(17 maggio 2013)