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Erano tutti miei figli

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Dal 3 al 19 maggio, al Teatro Verga di Catania, in scena il dramma di Arthur Miller e i traumi della società postindustriale

Dal 3 al 19 maggio, al Teatro Verga di Catania, andrà in scena Erano tutti miei figli,  il dramma di Arthur Miller e i traumi della società postindustriale, nella nuova coproduzione realizzata dal Teatro Stabile e Doppiaeffe Production s.r.l. Compagnia di Prosa. 

Dopo il vivo successo riscosso in prima nazionale al "Mercadante" di Napoli, approda nel capoluogo etneo “Erano tutti miei figli”, nuovo allestimento del capolavoro di Arthur Miller, che punta il dito contro la spregiudicatezza e la corruzione del sistema economico. Un testo che lascia il segno, proposto nella traduzione di Masolino D’Amico e messo in scena da Giuseppe Dipasquale, direttore del Teatro Stabile di Catania, che produce l’allestimento in sinergia con Doppiaeffe Production s.r.l. Compagnia di Prosa.

Protagonisti sono due grandi nomi del panorama teatrale italiano: Mariano Rigillo nel ruolo del magnate Joe Keller e Anna Teresa Rossini in quello della moglie Kate. Accanto a loro un cast di qualità che annovera Ruben Rigillo, Silvia Siravo e ancora Filippo Brazzaventre, Barbara Gallo, Enzo Gambino, Annalisa Canfora, Giorgio Musumeci. Le scene sono di Antonio Fiorentino; i costumi di Silvia Polidori; le luci di Franco Buzzanca.

Pubblicato nel 1947, “Erano tutti miei figli” (All my Sons) è il primo grande successo teatrale di Arthur Miller, titolo di svolta della carriera dello scrittore americano,che precede il noto "Morte di un commesso viaggiatore" (Death of a Salesman) del 1949, entrambi adattati per il grande schermo, come "Uno sguardo dal ponte" e altre sceneggiature del drammaturgo statunitense.

Il plot è qui incentrato sulla figura dell’imprenditore Joe Keller, che durante la seconda guerra mondiale, da poco terminata, non ha esitato a trarre profitti dalla vendita di pezzi “difettosi” all’aeronautica militare: una colpa grave, costata la vita a ben 21 piloti. Ma Keller è riuscita a farla franca, solo il socio marcisce in galera. Intanto la sua famiglia fa i conti da tre anni con il dramma della scomparsa in guerra di un figlio mai ritrovato. Mentre la madre è chiusa nell'illusione che il primogenito tornerà, sarà la giovane a cui era fidanzato - e della quale è ora innamorato il fratello del disperso - a far emergere le contraddizioni nella vicenda e a svelare i misfatti abilmente celati dal cinico industriale.

(03 maggio 2013)

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