Martedì 16 aprile alle 10, nell'aula rettangolare adiacente al Coro di Notte del Monastero dei Benedettini (dipartimento di Scienze Umanistiche), Remo Ceserani (Letterature Comparate, Università di Bologna e Stanford) e Felice Rappazzo (Letteratura italiana moderna e contemporanea, Università di Catania) presentano il volume di Attilio Scuderi Il paradosso di Proteo. Storia di una rappresentazione culturale da Omero al Postumano (Carocci Editore, 2013).
Il libro. Figura diaboli e figura Christi, simbolo di intelletto e materia, di verità e menzogna, di fuga strategica e azione seduttiva, il mito di Proteo è l’icona dell’oscillazione semantica. Per usare una metafora attinta dalla fisica, esso pare in uno stato di “sovrapposizione quantistica”, simile a quegli atomi in connessione con i partners dalle polarità opposte e complementari; ogni lettura del mito evoca letture altre, prepara una diversa interpretazione, ancor più la incarna, la contiene, la implica. Queste pagine ripercorrono la storia della rappresentazione culturale di Proteo, dal vortice metamorfico dell’Odissea (col seguito di riscritture classiche, sin da Virgilio e Ovidio) all’eclissi provocata dalla sovrapposizione patristico-medievale con Satana; dal complesso figurale rinascimentale (che ne fa, da Erasmo in poi, un simbolo della “morale della doppia coscienza”) alla moderna invasione della “sindrome di Zelig” nelle arti, nella cultura popolare e nelle scienze umane.
L'autore. Attilio Scuderi è ricercatore di Letterature Comparate al dipartimento di Scienze Umanistiche dell'Università di Catania. Si occupa di critica letteraria, studi tematici e culturali, funzione del mito. Tra le sue pubblicazioni, Lo stile dell’ironia. Leonardo Sciascia e la tradizione del romanzo (Lecce, 2004) e L’ombra del filologo. Romanzo europeo e crisi della cultura umanistica (Le Monnier, 2009). Suoi saggi sono apparsi su “Allegoria”, “Studi culturali”, “Nuova Antologia”.
(16 aprile 2013)