Domenica 10 marzo alle 21, al Teatro Coppola di Catania (via del Vecchio Bastione,9), andrà in scena la Compagnia Instabilivaganti con lo spettacolo L'Eremita contemporaneo - Made in Ilva.
La regia è di Anna Dora Dorno. Con: Nicola Pianzola. Le musiche originali ed esecuzione dal vivo sono di Andrea Vanzo. La composizione drammaturgica originale
è di A. D. Dorno, sulle testimonianze
di operai dell'ILVA di Taranto. Vincitore del bando OFF X 3 2010 di Spazio OFF, Trento.
"Per l'ambiziosità e la complessità del progetto, e per il linguaggio teatrale fortemente contemporaneo e contaminato con altri registri espressivi". Vincitore del bando Kilowatt 2011 Selezione Visionari. Spettacolo selezionato allo STOFF Stockholm Fringe Festival 2012.
L'Eremita contemporaneo trae ispirazione dal diario di un operaio dell'ILVA di Taranto e dalle testimonianze di alcuni operai, intervistati dalla compagnia che lavorano nella stessa fabbrica. La trasposizione artistica fa riferimento alla vicenda reale dell'acciaieria più grande d'Europa che condiziona la vita dell'intera città di Taranto e dei suoi lavoratori intrappolati tra il desiderio di evadere e fuggire dalla gabbia d'acciaio incandescente e la necessità di continuare a lavorare per la sopravvivenza quotidiana in quell'inferno di morti sul lavoro e danni ambientali. Lo spettacolo è il frutto di un accurato lavoro di ricerca e di sperimentazione fisica e vocale sul rapporto tra organicità del corpo e inorganicità delle azioni legate al lavoro in fabbrica attraverso il quale emerge una critica all'alienante sistema di produzione contemporaneo che trasforma l'essere umano in una macchina artificiale, un corpo allo spasmo che si muove per reagire al processo di "brutalizzazione" imposto dalla società.
L'attore spinge il proprio corpo all'estremo attraverso funamboliche sospensioni, azioni acrobatiche e ripetitive, interagendo continuamente con suoni che diventano ritmi ossessivi e che si trasformano in musiche eseguite dal vivo, in cui le note si intrecciano col canto di una voce femminile che gli ordina "Lavora! Produci! Agisci! Crea!" Egli pone il suo rifugio in una scena composta da strutture metalliche, resa cangiante dall'uso di video‐proiezioni che rievocano il contesto della fabbrica, delle numerose fabbriche che ancora esistono come fantasmi di un'epoca moderna ormai trascorsa. Immagini e suoni popolano i suoi sogni, come residui archeologici che si trascinano ancora in vita, come agonizzanti, nella memoria e nei ricordi ossessivi di chi ancora oggi lavora in simili luoghi. Egli attraversa questa sorta di inferno contemporaneo, fatto di ritmi alienanti e spazi distorti, giungendo a spogliarsi della propria identità e ad indossare una maschera anonima, senza volto, per difendere l'essenza del proprio animo. L'eremita contemporaneo insegue una salvezza impossibile, nel tentativo di sentire la propria carne calda, il proprio vivere organico, in contrapposizione al ferro‐freddo, al processo di inorganicità al quale ci spingono le regole di produzione dell'attuale sistema sociale, reprimendo la libertà creativa dell'uomo e dell'artista.
Tutti gli spettacoli servono a finanziare la ricostruzione del Teatro. Ingresso libero con sottoscrizione volontaria
Info: info@teatrocoppola.it
(10 marzo 2013)