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Eleonora ultima notte a Pittsburgh

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Dal 6 al 10 febbraio, al Teatro Ambasciatori di Catania, in scena Anna Maria Guarneri interpreta il mito di Eleonora Duse, per la stagione 2012-2013 dello Stabile

Dal 6 al 10 febbraio, al Teatro Ambasciatori di Catania, andrà in scena Eleonora ultima notte a Pittsburgh di Ghigo De Chiara, con Anna Maria Guarneri. L'evento è inserito all'interno della stagione "L’arte della commedia" del Teatro Stabile 2012-2013.

La regia è di Maurizio Scaparro. E' una produzione Fondazione Teatro della Pergola, Firenze.  

Nasce a Vigevano in una camera d’albergo; muore a Pittsburgh in una camera d’albergo. È l’inizio e la fine del lungo viaggio, la lunga tournée intorno al mondo di Eleonora Duse, figlia d’arte che recitava in giro e attraverso i continenti con coraggio, nella sua lingua, giorno dopo giorno, città dopo città, sempre attenta ai mutamenti della scrittura e dell’arte scenica.

Ma l’arte sua, quella costruita con la gioia e la fatica di vivere, con la curiosità e l’ansia di conoscere, era destinata a resistere nel tempo ed a diventare mito, forse perché era un grido o un canto splendidamente e tragicamente umano, come sa essere talvolta l’arte teatrale.

Ecco allora i primi amori. Il cielo di Napoli, Asolo, gli incontri con Gabriele D'Annunzio e Arrigo Boito. Le lettere sparse negli anni e nei viaggi. Il grande affetto per la figlia Enrichetta. E poi la guerra, l'amore per l'Italia e per il suo idioma, le vittorie, la solitudine, le delusioni, le rivincite. La Parigi di Sarah Bernhardt e i palazzi di Pietroburgo. La predilezione per Beethoven. La "crudeltà" di New York, il sole di San Francisco, la pioggia e le ciminiere di Pittsburgh. Eppure sempre la volontà, malgrado tutto, di viaggiare, conoscere e sperimentare il nuovo, per poi tornare sempre al suo vero amore: il teatro.

Per questo “L'ultima notte a Pittsburgh” è rivissuta da Maurizio Scaparro partendo dal testo di Ghigo de Chiara e fidando sulla sensibilità di una grande attrice italiana come Annamaria Guarnieri, in un alternarsi febbricitante di ricordi e di sogni, con l'eco dei testi e degli spettacoli che alla Duse furono più cari, ma soprattutto con il conforto di parole scritte durante tutta la sua vita alle persone amate e a se stessa. Ed è anche un modo per rendere omaggio oggi, a più di 150 anni dall'Unità d'Italia, ad una donna straordinaria, a quello che ha significato e significa per la diffusione della nostra cultura e del Teatro italiano nel Mondo.

(06 febbraio 2013)

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