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L’arte del dubbio

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Dal 22 al 27 gennaio, al Teatro Verga di Catania, in scena adattamento teatrale tratto dal libro di Gianrico Carofiglio
Dal 22 al 27 gennaio, al Teatro Verga di Catania, andrà in scena L’arte del dubbio, nell’adattamento che Stefano Massini ha tratto dal libro di Gianrico Carofiglio.  

La regia è di Sergio Fantoni, le scene, costumi e disegno luci di Nicolas Bovey. Interpretano: Ottavia Piccolo e Vittorio Viviani. E' una produzione La Contemporanea.  

Intorno all’adattamento scenico del bestseller di Gianrico Carafiglio si è riunito un magnifico quartetto. Dopo i successi di “Processo a Dio” e “La Commedia di Candido”, ritornano infatti in scena, diretti da Sergio Fantoni, gli attori Ottavia Piccolo e Vittorio Viviani, con una nuova sfida, appunto “L’arte del dubbio”, nella versione teatrale di Stefano Massini, che sta riscuotendo vivo successo in tournée nazionale.

Allo spettacolo sarà dedicato inoltre il prossimo incontro del ciclo "Doppia scena", organizzato in sinergia dallo Stabile e dalla Libreria Mondadori Diana, che mercoledì 23 gennaio alle 17:30, ospiterà l'evento al quale interverranno Ottavia Piccolo e Vittorio Viviani.

Sono loro i protagonisti di questo “cabaret del dubbio” dove niente è dato per scontato, una moderna commedia dell’arte articolata in quadri in cui i giochi di parole, lo strumento dell’interrogatorio e la forma del processo fanno sì che Ottavia e Vittorio si divertano a indossare i panni dei tipi più disparati. E lo fanno su un teatrino da fiera di paese, con siparietto, quinte e luci, che ricorda il teatro-cabaret brechtiano.

Già dall’inizio, Adamo ed Eva, nudi nelle loro sagome, sono stuzzicati dal serpente che, con la voce di Gioele Dix, insinua loro il dubbio, un Dubbio con la D maiuscola. In effetti il serpente si sostituisce al creatore con il suo bizzarro decalogo “Io sono il dubbio, non esiste altra verità all’infuori di me”, e diventa il motore che alimenta e suggerisce i diversi episodi che appaiono in scena.

Le musiche per 10 strumenti, composte da Cesare Picco ed eseguite dal vivo dal musicista Nicola Arata, scandiscono i ritmi vivaci dello spettacolo che diventano tesi nei pezzi più impegnati: l’assassinio di Don Peppino Diana a opera della camorra e la morte dei sette operai della Thyssen.

(22 gennaio 2013)

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