Fabio Cavalera a Catania

Sabato 15 settembre alle 17.30, presso la Libreria "La Cultura" (piazza Vittorio Emanuele 8, Catania), incontro con Fabio Cavalera, corrispondente da Pechino del "Corriere della Sera", in Italia per presentare il volume "Il manager dei bagni pubblici (e altre storie di vita cinese)". L'iniziativa è organizzata dalla Casa Editrice Bompiani e dalla Libreria "La Cultura". Oltre all'autore, interverranno la prof.ssa Sara Gentile (Facoltà di Scienze politiche) e il giornalista Nino Milazzo.

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Il libro

Fabio Cavalera, Il manager dei bagni pubblici (e altre storie di vita cinese), Bompiani, Milano 2007 (euro 12,00)

Questo libro non è un saggio sulla Cina. In esso la Cina del miracolo economico, la Cina che ci incute paura, che invade i mercati, la Cina maoista e capitalista, millenaria e all'avanguardia, si racconta. Fabio Cavalera, corrispondente da Pechino del "Corriere della Sera", dà voce, per la prima volta, ai protagonisti nascosti del boom economico di un paese ancora avvolto in atmosfere di mistero. Personaggi cruciali, bizzarri, drammatici, in bilico tra comunismo, buddismo e sfrenato modernismo danno testimonianza delle loro vite e del loro lavoro, e ci stupiscono più di quanto avessero fatto, all'epoca, gli eventi traumatici della Cina maoista. Qualche esempio: il contadino-contabile, pioniere del boom; la campionessa di arti marziali, ora responsabile di Mtv per tutta l'Asia; l'avvocato comunista che difende i dissidenti insegnando loro i princìpi del sindacalismo; un attivista di Greenpeace, scopritore di laboratori chimici illegali costruiti in decine di villaggi; il monaco del tempio sacro di Shaolin, che gestisce ora un impero cinematografico; l'artista che ha inventato il Nido Olimpico e la studentessa espulsa dall'università perché non ha voluto abortire. Un ritratto magistrale e sorprendente della Cina, che ci rivela i segreti reali ma più fantasiosi di un romanzo di cappa e spada di un paese diviso tra una storia millenaria e un futuro forse inquietante.

"La Cina o ammalia o allarma. C'è la Cina falsa, imbandita con le cifre che raccontano ciò che piace al Dio-Partito. E c'è una Cina vera. Che è, sì, il libero mercato e la ricerca del benessere. Ma anche e soprattutto un popolo affascinante e orgoglioso ma tuttora chiuso, inibito, condizionato dai tabù morali, etici e politici. Il popolo della gente comune quando si spoglia della sua diffidenza descrive la Cina per ciò che realmente è: la Patria degli Eccessi. Nel bene e nel male."

(15 settembre 2007)