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From broken pottery to lost identity in Roman times

Da domenica 23 a venerdì 28 settembre a Catania, convegno internazionale organizzato dall'Istituto per i beni archeologici e monumentali del Cnr etneo

L'Istituto per i beni archeologici e monumentali del Cnr di Catania ospita da domenica 23 a venerdì 28 settembre la ventottesima edizione del convegno internazionale From broken pottery to lost identity in Roman times. Si tratta di un meeting che si svolge ogni due anni in una diversa nazione europea e che raduna studiosi da tutto il mondo, archeologi specialisti nello studio delle produzioni artigianali di età romana. Due anni fa, il Comitato internazionale dall'Associazione Rei Cretariae Romanae Fautores (sede Oxford) scelse l'Italia e affidò all'Ibam di Catania l'organizzazione scientifica.

L'iniziativa vedrà la partecipazione di più di 200 ricercatori e studiosi provenienti dalle università più autorevoli d’Europa e del mondo e lo svolgimento di sessioni posters sullo studio dei materiali di età romana e sul problema dell’identità nel mondo antico.
I lavori si svolgeranno nelle sedi dell’Università di Catania (Aula Magna del Palazzo centrale, Piazza Università, 24 Settembre) e del Dipartimento di Scienze Umanistiche (Auditorium “De Carlo”, 25 settembre e Aula Magna “Santo Mazzarino”, 26-28 settembre) e saranno inframmezzati da visite guidate al Teatro romano di Catania, al Museo e all’area archeologica di Centuripe e al teatro Greco di Siracusa con le relative esposizioni dei materiali.

Grazie, infatti, alla stretta collaborazione con le soprintendenze e con gli enti locali, sarà possibile accostare alla riflessione teorica una pratica valorizzazione e fruizione del patrimonio archeologico del territorio siciliano, incentivando e promuovendo la creazione di importanti sinergie e collaborazioni con enti di ricerca internazionali.

Già da qualche anno l’Ibam-Cnr si trova impegnato in prima linea su questa direzione e, nell’ottica di una sempre più necessaria internazionalizzazione delle attività di ricerca, si collocano diverse attività gestite in una cornice di interazioni con altri prestigiosi istituti di ricerca ed università straniere: il progetto di ricerca Roman Sicily Project: ceramics and trade, dedicato allo studio di cultura, economia e società della Sicilia romana, che impegna giovani ricercatori specialisti negli studi sulla cultura materiale; l’Accordo di cooperazione scientifica tra il Cnr italiano e il Cnrs francese ed il progetto ROCT- Roman Craft and Trade attivo presso l'Università Cattaolica di Leuven (Belgio), con cui l'Ibam ha siglato di recente un Memorandum of Understanding.

 


 

IMAGING HISTORY, IMAGINING ANTIQUITY. A distanza di pochi mesi da un'importante iniziativa espositiva tenutasi a Leuven, Istanbul, Tongeren e Antwerp sul progetto (in)site condotto da Bruno Vandermeulen e Danny Veys (http://insitephotography.be), una nuova edizione con una nuova sequenza di immagini è stata ora preparata in occasione della ventottesima edizione del convegno dei Rei Cretariae Romanae Fautores "From broken pottery to lost identities in Roman times". La mostra si apre mercoledì 26 settembre e sarà visitabile fino al 5 ottobre nelle Cucine del Monastero dei Benedettini.

Una mostra fotografica che, facendo tesoro dello straordinario patrimonio di architetture, vedute, edifici, manufatti, uomini e cose, antichi e moderni, di uno dei più intriganti siti archeologici del Mediterraneo, Sagalassos, invita il visitatore a ripercorrere il concetto di identità e specificità, culturale e sociale, della città stessa. Un'occasione davvero straordinaria che, attraverso la rilettura e la contestualizzazione delle foto scattate da abili professionisti, guiderà lo spettatore, lo studioso, lo studente, il comune visitatore, a cogliere, attraverso meditati percorsi espositivi, momenti precisi della vita e delle azioni di una affascinante città del mondo antico.

Una mostra rappresenta sempre un'occasione importante di comunicazione: al di là del tema "esposto", una mostra serve per trasmettere a fruitori diversi, cioè ad un pubblico di specialisti e non, messaggi, sensazioni, rievocazioni, momenti di rivisitazione o rilettura di un preciso tema o fenomeno del mondo antico o moderno.

Questa mostra vede operare insieme, lungo una linea di azione ormai collaudata da oltre un quindicennio, una struttura universitaria d'avanguardia nel contesto europeo, l'Università di Leuven che opera da oltre un ventennio nell'antica Pisidia e l'Ibam, Istituto per i beni archeologici e monumentali del Consiglio Nazionale delle Ricerche, l'unico istituto di ricerca del Cnr presente in Italia meridionale che presso la missione belga vede operare il direttore dell'Ibam, Daniele Malfitana e il fotografo specializzato in archeologia, Giovanni Fragalà, autore delle foto, insieme a B. Vandermeulen e D. Veys, e curatore della mostra.

L'obiettivo della mostra è stato quello di raccontare e spiegare momenti di vita delle società del mondo antico, della città di Sagalassos nel caso particolare, cercando di liberare soprattutto emozioni, suscitando discussioni e - perché no - anche sorprendendo lo spettatore. Chi opera nel settore della ricerca scientifica oggi sa bene quanto rilevanti siano le difficoltà di programmare azioni strategiche di diffusione della cultura soprattutto in assenza di risorse finanziare certe. La crisi globale che interessa il nostro Paese e l'Europa intera ci prospetta periodi di forte rallentamento, spesso bloccando sul nascere iniziative scientifiche, di ricerca, di comunicazione dei saperi che in questo modo risultano centellinate sul lungo periodo piuttosto che pianificate in tempi ravvicinati e con una cadenza regolare.

Il tema della divulgazione è un aspetto non trascurabile anche per un Istituto di ricerca che si dedica espressamente alla ricerca scientifica e tecnologica, senza mai trascurare di saldare rapporti sempre più efficaci con le diverse componenti che operano nel medesimo territorio. La politica di visione strategica futura che la nuova direzione dell'Istituto sta attuando dallo scorso 16 novembre muove, consapevolmente e vigorosamente, verso il rafforzamento delle azioni di sviluppo corale.

I giovani che frequentano ricercatori e laboratori dell'IBAM svolgono, da qualche anno, buona parte delle loro ricerche, delle loro tesi di laurea o di dottorato su manufatti provenienti dalla splendida città turca. Il rapporto consolidato di collaborazione scientifica con Leuven, sancito anche dalla recente firma di un Memorandum of Understanding ci dice che lungo questa strada di sinergica cooperazione bisogna assolutamente proseguire perchè iniziative come questa possano ripertersi negli anni.

Integrazione delle competenze e dei saperi, necessità di avviare progetti di ricerca e di edizione scientifica condivisi, sviluppo di azioni per giungere ad un utilizzo sempre più marcato delle più innovative tecnologie di comunicazione rappresentano i punti chiave di un'azione efficace per la conoscenza del patrimonio delle società antiche visto come elemento costitutivo della società moderna.

A corredo della mostra, un piccolo catalogo con una selezione delle immagini esposte è stato realizzato.

(23 settembre 2012)

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