Dal 23 giugno al 30 settembre, alla
Galleria Collica Greggi di Catania, si terrà la mostra personale di Christoph Meier, dal titolo
greenpisellivideosculpture.
In occasione della sua prima personale in Italia presso la galleria collicaligreggi di Catania Christoph Meier mette in scena un nuovo progetto dal titolo
greenpisellivideosculpture.
L’artista austriaco, come già in precedenti occasioni, propone una selezione di opere già esposte (in questo caso presso la prestigiosa Secessione di Vienna) combinandole con una nuova serie di sculture colorate che testimoniano il suo recente interesse in ciò che di pittorico e grafico esiste nella scultura.
Le sculture sono dipinte in modo grossolano, con una texture poco raffinata. Una pittura “croccante”, come lui la definisce, che tuttavia, proprio per la sua matericità, esalta la qualità scultorea degli oggetti, a loro volta realizzati seguendo un semplice metodo, unico per tutti: raggruppati e dipinti insieme, in modo da influenzarsi vicendevolmente.
Un processo volutamente precario e dimesso che comunque evidenzia una posizione consapevolmente critica e una personale necessità di misurarsi con il proprio tempo sia dal punto di vista estetico che etico. Meier infatti, rispetto a una società arida e a una conoscenza a cui si può accedere facilmente e a buon mercato attraverso internet, propone un’arte diretta e semplice, dove l’autore ha un identità più vicina a quella di un’artista per hobby, piuttosto che a quella di un’autore di un’arte nobile, costosa e che finge d’essere intelligente. Egli piuttosto che offrire competenze tecniche o intellettuali, preferisce nasconderle e far finta di non essere interessato, cosciente che un atteggiamento apparentemente più “superficiale” e “croccante” possa essere più efficace e comunicativo. Una posizione che esprime un sentire urgente e diffuso che recita una maggiore presenza dell’arte nella quotidianeità.
C’è da dire comunque che tutti i suoi lavori mostrano tracce di compiti svolti in precedenza. L’opera dal titolo George è un buon esempio utile a comprendere il processo creativo e le implicazioni estetiche presenti nel suo lavoro. Il legno utilizzato per la sua creazione proviene dalla cassa con la quale ha poi spedito i lavori a Catania. Questa cassa gli era stata data dal suo amico artista George. Meier ha usato parte del legno della cassa per fare una pittura a spray su cartone. Ma in qualche modo il pezzo di legno utilizzato per dipingere era più significativo della pittura finita e quindi è giunto alla decisione di usarlo come scultura. Un atteggiamento che deriva dalla serie delle opere intitolate Nicolas dove le gambe delle sculture erano realizzate con i bastoncini che l’artista utilizzava per mescolare il colore.
Un fare che mette in evidenza aspetti fondamentali del processo creativo quali ad esempio il caso, la componente narrativa presente nella materia, quanto quella performativa sottolineata dalle azioni da lui espletate per trasformare e rendere le opere sia autosignificanti ( ciascuna di esse contiene i principi di base della scultura), quanto capaci di dialogare tra loro e il contesto. Un procedere che definisce una scena, ma che annulla inesorabilmente la centralità dell’artista il quale è come se perdesse la paternità dell’opera, che, nell’atto del visitare, viene trasferita al fruitore, inconscio performer all’interno di un dispositivo percettivo dal grande potenziale narrativo.
(22 giugno 2012)