Lunedì 7 maggio alle 17, alle Librerie Cavallotto di Catania, sarà presentato il libro Teatro di Vincenzo Pirrotta. Insieme all’autore interverranno gli studiosi Stefania Rimini, Enrico Groppali e Dario Tomasello.
Vulcanico concentrato di energia, Vincenzo Pirrotta ha saputo coniugare mirabilmente l’impegno del palcoscenico con la scrittura drammaturgica. Attore-regista-autore, ha reinventato la tradizione del “cunto” ed è andato oltre, imponendosi a tutto tondo sulla scena europea, anche per lo specifico rilievo di autore drammatico. E “Teatro” s’intitola il suo nuovo libro: una raccolta di cinque atti unici di rara potenza e intensità. Il volume, che ha visto la luce nel 2011, verrà presentato da tre studiosi di chiara fama: lo scrittore e critico teatrale Enrico Groppali e i docenti universitari Stefania Rimini e Dario Tomasello (che ha curato l’edizione per i tipi di Editoria Teatrale). I relatori dialogheranno con l’autore, in questi giorni impegnato con vivo successo alla Sala Verga nell’impervio ruolo di Crotone, protagonista maschile dei pirandelliani Giganti della montagna, nel nuovo allestimento firmato dal regista Giuseppe Dipasquale, direttore dello Stabile di Catania.
Frutto dell’intensa produzione dell’ultimo decennio, ‘“Teatro” contiene una significativa scelta di titoli - All'ombra della collina, Malaluna, La ballata delle ballate, La grazia dell'angelo, Sacre-Stie, - che mettono alla gogna la piaga mafiosa, toccano temi scomodi come la pedofilia, celebrano la bellezza della terra di Sicilia e ne denunciano al contempo il degrado. Opere che mirano ad attingere la poesia del trascendente attraverso un originale plurilinguismo, attingendo con consapevolezza alla musicalità e alla pregnanza della lingua siciliana.
Tre di queste pièce sono state applaudite dal pubblico etneo in occasione delle recenti performance dell’artista nell’ambito di Te.St, la rassegna programmata dallo Stabile nel segno di quella contemporaneità che emerge nelle opere più recenti come nei grandi classici. E’ questa una dimensione che Pirrotta condivide e domina totalmente. Il suo itinerario e la sua riflessione partono da un’esigenza profonda che affonda le radici in un humus ancestrale, come conferma l’assegnazione del premio Sebastiano Addamo, conferitogli nel 2010 per la rivisitazione di Eumenidi.
(07 maggio 2012)