Da venerdì 20 a domenica 22 aprile, al Centro Culture Zo, andrà in scena Occidente Solitario, dramma di Martin McDonagh, per la stagione Te.St. 2011-2012.
La regia è di Juan Diego Puerta Lopez. Interpretano: Claudio Santamaria, Filippo Nigro, Nicole Murgia, Massimo De Santis. E' una produzione Nuovo Teatro - Gli Ipocriti.
In un mondo immerso nella crudeltà, nell’aggressività e nella disperazione, portando all’estremo i rapporti tra i personaggi si arriva ad un livello di assurdità pura e semplice, su questo livello il dramma diventa una commedia nera, dove il delirio e la stravaganza sono tessuti delicatamente attraverso un umorismo eccentrico, cinico ed ironico. La storia è ambientata in un piccolo villaggio dell’Irlanda, ma non in quanto rappresentativo di se stesso, è piuttosto un luogo universale dove i personaggi ed i fatti raccontati sono rappresentativi di una società di disadattati in una condizione di solitudine ed indifferenza. Due fratelli in eterno conflitto, la recente morte del padre, l’impossibilità di vivere senza dispute e aggressioni, un’atmosfera quotidiana fatta di litigi e piccole vendette. Uno dei fratelli pensa solo a marcare con la sua iniziale tutto quello che c’è in casa per sottolineare al fratello le sue proprietà, a cominciare dalla sua collezione di statuine religiose fino alla stufa a legna di cui controlla l’uso, l’altro pensa solo a scroccare cibo partecipando ai funerali solo per i buffet o meglio ancora facendo dispetto al fratello mangiando i suoi pacchetti di patatine. Frequentatore assiduo della casa è il giovane prete locale, fragile, debole che beve come una spugna, spesso in compagnia dei due fratelli, di cui cerca invano di appianare la relazione avendo paura che le loro piccole liti finiscano in una strage insanguinata e irreparabile, ma i suoi consigli non saranno mai ascoltati. L’unica figura femminile in mezzo a questo sfacelo è una giovane ragazza, che fa il corriere del villaggio vendendo whisky a domicilio, è lei che, tentando di confortare il prete turbato, gioca con una miscela toccante di ingenuità e di malizia celando un interesse nascosto, ma il prete ormai riconosce il suo fallimento: non essere riuscito a portare avanti la sua missione, dare forza e speranza fra i suoi parrocchiani, travolto dalla sua depressione compierà un gesto estremo… La giusta chiave di lettura di questo testo ce l’ha indicata Samuel Beckett quando ha affermato: “ Non c’è niente di più comico dell’infelicità”. (Juan Diego Puerta Lopez)
Martin McDonagh regista, sceneggiatore e commediografo inglese, ambienta le sue opere teatrali in nuclei cittadini e familiari caratterizzati da un alto grado di aggressività. Al momento è uno degli autori contemporanei di maggior successo, pluripremiato e programmato in tutta Europa. Nel 2003 ha ottenuto il Laurence Olivier Award, uno dei riconoscimenti più prestigiosi della scena inglese.
(20 aprile 2012)