Sabato 31 marzo alle 11, al Palazzo della Cultura di Catania (via Vittorio Emanuele II, 121) sarà inaugurata la mostra fotografica di Franca Schininà, Pasqua in Guatemala. L'evento sarà visitabile fino al 15 aprile.
"Non ho mai amato fotografare feste religiose; ho sempre provato la sensazione di momenti forzati; ma mi trovavo in Guatemala per realizzare un reportage sul percorso di un missionario e di conseguenza sulla vita degli indios… ed era, casualmente, Pasqua. Iniziavano i preparativi e cominciai, quasi per caso, prima ad osservarli, poi a seguirli, a sentirmene partecipe; infine, a restarne assolutamente coinvolta. Sui loro volti: amore, tanto amore, ma anche dolore, immenso dolore; speranza (forse?), ma, soprattutto, rassegnata disperazione. Il dolore di Cristo era il loro dolore; le spine conficcate nella sua fronte sono le stesse spine che, da sempre, trafiggono il loro cuore: dimenticati dal mondo, sconosciuti ad una umanità indifferente. "
L'autrice della mostra Franca Schininà è nata a Caserta nel 1943. Da sempre vive e lavora a Ragusa. Fotografa dal 1980. Allieva del fotografo siciliano Peppino Leone, che la indirizza al bianco e nero percependone, già agli esordi, la capacità di sintesi fotografica, Franca Schininà si accosta alla fotografia come un pittore in erba a tele e pennelli, animata dall’esigenza vitale di ritrovarsi ed esprimere sè stessa nella creazione di un’immagine.
La sua ricerca percorre a tappe forzate la strada verso l’autoconsapevolezza, la raggiunge e spinge il traguardo più in avanti, in direzione dell’universale comune senso dell’uomo. I segni di questa rivoluzione interiore rappresentano il senso profondo di alcuni tra i suoi più commoventi lavori. Nel 1983 realizza il reportage sugli ospedali psichiatrici “Emarginazione e solitudine”, al quale appartengono le immagini selezionate, nel 1999, per la Mostra sulla Storia del Manicomio di Palermo “000 Mondo della follia e oltre”, tenutasi in seno all’omonimo Convegno, presso la Chiesa di Santa Maria dello Spasimo.
Nel 1993 pubblica “Fin qui sei giunto…”, immagini di un viaggio-ricerca effettuato nel Tibet nel 1991. Dalle Lofoten alla Sicilia, dalla Patagonia all’Africa, dal Perù allo Yemen, dalla Cina al Portogallo, al Marocco nasce, nel 1996, il lavoro autobiografico “Un silenzio attorno a una voce”. Il tratto comune a molte delle sue fotografie – l’attenzione istintiva all’uomo ed ai contesti, dualisticamente composti nella classicità del suo fotografare in B/N – la rende protagonista a più riprese di importanti iniziative sul tema dei diritti umani: l’Istituzione Salvatore Fiume di Comiso (Rg) espone da Marzo a Giugno del 2000 circa 110 sue immagini, nell’ambito di quattro seminari sui diritti umani. Nel 2001, l’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai la sceglie per la Mostra itinerante sui “Diritti umani violati”, inaugurata a Matera dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
(31 marzo 2012)