Sabato 17 marzo alle 18:30, alla Galleria Roma di Siracusa, la prof.ssa Maria Teresa Asaro presenta la mostra Il Blu e il Rosso di Angela Floriddia e Amedeo Nicotra. Interverrà il prof. Vittorio Giaracca.
Quel che accomuna le opere degli artisti Angela Floriddia e Amedeo Nicotra è la mirabile capacità di esprimere, tramite accorte ghermiture visive, istanti di vita, percezioni immediate di una realtà multiforme in cui essi selezionano ed eternano in immagini una emozione vissuta, un ricordo, un sentimento latente nell’anima. La Floriddia poi, come artista e come donna, riflettendo sulla vita contemporanea e sulla società, compie il difficile percorso di una complessa ricerca interiore, a guisa di un viaggio all’interno della mente e delle emozioni, affidandosi ad un sapiente dosaggio cromatico intriso di movimento e forme vibranti di dirompente vitalità, frutto di una precedente scomposizione del dato reale. E’ così che il magma dell’inconscio si fa consapevolezza acquisita solo dopo che l’artista ha tracciato linee e sovrapposto colori netti e sfumati con profonda intensità cromatica. Di conseguenza Angela Floriddia può essere definita un’ “artista empatica”, poichè è sorprendentemente in grado di riconoscere e decodificare le emozioni universali umane, individuando le caratteristiche emozionali che le connotano e trasformandole, sublimate, in opera d’arte. Le ragioni dell’essere si immergono così nella sua variegata linea creativa, in un crescendo che è nello stesso tempo abbraccio interiore e scenografia essenziale di un moto riverberante tra luce ed essere, tra mistero interiore e manifestazione di esso. Analogo intimo fascino permea le opere di Amedeo Nicotra, tra cui i delicati ritratti femminili: a metà tra purezza e peccato, tra spiritualità e passione, tra luce e misteriosa ombra, le donne di Nicotra sono vive, presenti, tangibili ed è questa la magia della sua pittura: confondere i confini tra ciò che è reale e ciò che è raffigurato, tra lo spettatore e la tela. E’ così che vengono suscitate sensazioni date non solo dal colore, ma anche dal tratto leggero e allo stesso tempo deciso e preciso dell’artista, che si muove oltretutto su un percorso espressivo essenzialmente legato al mondo naturale e affrontato nei suoi aspetti più profondi ed intrinseci. Ma Nicotra è anche un sapiente interprete della materia, che è capace di plasmare fondendo l’energia della stessa con la propria spiritualità artistica a guisa di un artifex primus, che dell’opera sua non soltanto crea la forma, ma anche la materia. Anche da opere di piccole dimensioni risulta così una scultura agile e dinamica e l’umanità da lui abbozzata possiede qualcosa di arcaico, di primigenio, che si affaccia all’occhio dell’osservatore con l’innocenza e la forza dell’incontaminato, del puro, quasi simulacro di vita palpitante al centro di un luogo sacro di un’antica civiltà dissepolta. E’ poetica racchiusa nell’essenza di un materiale come la pietra, indiscussa protagonista dell’espressività tattile dell’arte scultorea. Una ricerca espressiva, dunque, la sua, che gli offre la possibilità di evidenziare le sfaccettature, le atmosfere, le sensazioni, gli aspetti e la vera essenza di un autentico mondo coloristico, regalando sempre momenti di grande pathos artistico. (Maria Teresa Asaro)
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(17 marzo 2012)