Dall'8 al 30 marzo, al Teatro Verga di Catania, andrà in scena La Nave delle Spose, nell’ambito del cartellone 2011-2012 del Teatro Stabile, dedicato all’universo femminile e perciò intitolato “Donne. L’altra metà del cielo”.
Un viaggio dentro l’anima della Donna, un racconto emblematico di un inestinguibile processo di emancipazione. Questo vuole essere La Nave delle Spose, inedito progetto drammaturgico – firmato a quattro mani da Lucia Sardo ed Elvira Fusto – che prende le mosse dalla vicenda storica delle (mal)maritate oltreoceano per procura: paradigma di un'ancestrale sottomissione femminile che sfocia il più delle volte in illusioni-disillusioni, se non soprusi, sopraffazione, inganni
È il direttore del Teatro Stabile Giuseppe Dipasquale a firmare regia e impianto scenico di un allestimento di grande formato, che prevede i costumi di Marella Ferrera, le musiche di Mario Incudine, i movimenti coreografici di Donatella Capraro, le luci di Franco Buzzanca. Interpreti principali ancora Lucia Sardo e Miko Magistro, autentici beniamini del pubblico, affiancati da un folto cast che annovera Ornella Brunetto, Annalisa Canfora, Giada Colonna, Valeria Sara Costantin, Enzo Gambino, Rosario Minardi, Federica Sandrini, Luana Toscano, e ancora Lucia Fossi, Luca Iacono, Marina La Placa, Liliana Lo Furno, Alberto Mica, Viviana Militello, Nicola Notaro, Ramona Polizzi, Lucia Portale, Francesco Russo, Clio Scirà Saccà, Giorgia Sunseri, Irene Tetto.
Impostata su tematiche secolari eppure urgenti, La Nave delle Spose cerca così risposte, scavando nel profondo della Storia e delle storie. La narrazione ruota intorno ad un gruppo di otto donne, partite dalla Sicilia alla volta del Nuovo Continente. Si sono imbarcate su quella che viene chiamata “La Nave delle Spose”, perché trasporta le donne che si sposano per procura.
Rosa ha 12 anni, è venuta da un paese dell’entroterra siciliano. Quando le è arrivato dall’America il pacco del promesso sposo, con dentro il vestito per maritarsi, non aveva ancora il ciclo mestruale. Sogna un matrimonio romantico, e scoprirà, imbarcata a forza, che sotto quel vestito si cela un sacrificio. Maria, la sordomuta, è stata scelta per la dote del silenzio. Ha 16 anni, porta due grandi pietre nelle tasche, il solo mezzo per comunicare con gli altri. Iolanda è una trentenne che sta fuggendo da un marito mafioso. Santina è una sorta di barbona pazza. Giulia detta July, è una ventenne aristocratica siciliana, figlia di un astronomo taorminese. Gina è un’orfana, una trovatella della ruota, cresciuta in un convento di suore. Emma è una prostituta alle dipendenze di una tenutaria palermitana. La Maga delle Spezie è infine una divinità protettrice della nave, una sorta di Lare, che accompagna i viaggiatori attraverso la via della riflessione spirituale.
«In questo viaggio – evidenziano le autrici Lucia Sardo ed Elvira Fusto – si compie e si consuma una metafora: è il percorso di trasformazione e speranza di un’anima femminile, proiettata al futuro per lasciare il passato, ma con la consapevole certezza di un salto nel buio. È questo che fa grandi quelle otto donne, che le rende moderne eroine che lottano per l’ennesima emancipazione».
(08 marzo 2012)