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La biblioteca in bits e bytes: il lungo e impervio cammino verso la biblioteca digitale

Lunedì 6 febbraio alle 11, nell'aula 254 dei Benedettini, il dott. Klaus Kempf (Bayerische Staatsbibliothek, Monaco di Baviera)

La locandina

Lunedì 6 febbraio alle 11, nell'aula 254 del Monastero dei Benedettini, il dott. Klaus Kempf, responsabile del Dipartimento acquisti, catalogazione e digitalizzazione della Bayerische Staatsbibliothek di Monaco di Baviera, terrà una conferenza sul tema La biblioteca in bits e bytes: il lungo e impervio cammino verso la biblioteca digitale. Approcci ed esperienze della Bayerische Staatsbibliothek di Monaco di Baviera.

L'esperto sarà a Catania dietro invito dei docenti Maria Rosaria Petringa e Vincenzo Ortoleva del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania, per approfondire il tema divenuto ormai di fondamentale importanza ai nostri giorni, della digitalizzazione del patrimonio librario sia manoscritto che a stampa.

Che il supporto a cui affidiamo la scrittura sia in fase di cambiamento è un dato incontrovertibile: come nel XV secolo si passò gradualmente dal manoscritto al libro stampato, così nel XXI si sta attuando il passaggio dal libro stampato a quello digitale. Esattamente come allora, abbiamo il problema di far transitare nel modo più conveniente possibile ciò che è stato scritto dal vecchio al nuovo supporto. Questo passaggio sembra quasi ineluttabile: ce lo impongono soprattutto le nuove tecnologie di diffusione del sapere, ma anche le ragioni legate alla conservazione stessa del nostro patrimonio intellettuale.

Il dott. Kempf illustrerà quali sono le metodologie di digitalizzazione messe in atto dalla Bayerische Staatsbibliothek, all'avanguardia nel settore in campo internazionale, e quali le difficoltà organizzative insite in questa grande impresa. In particolare si soffermerà sull’utilità dell’esperienza del trasferimento in formato digitale delle opere riguardanti la cultura classica e medievale, evidenziando come le moderne tecnologie possono favorirne lo studio e la divulgazione, oltre che conservarne la memoria.

(06 febbraio 2012)

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