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Dormire

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Martedì 24 e mercoledì 25 gennaio alle 21, al Centro Zo di Catania, in scena spettacolo diretto da Salvo Gennuso, per la rassegna "Altre Scene" 2012

Martedì 24 e mercoledì 25 gennaio alle 21, al Centro Zo di Catania, la Compagnia Statale 114 inaugura l’edizione 2012 della rassegna "AltreScene", con la messa in scena dello spettacolo Dormire, diretto da Salvo Gennuso.

"Dormire" è interpretato da Giorgia Coco, con Elisa Argentino e Marco Selvaggio. Le musiche sono di Giancarlo Trimarchi, le installazioni di Alessandra Saccà e Ricardo Puglisi, e il video di Elena Russo. Le luci sono di Segolene Le Contellec.

Gennuso mette per la prima volta in scena un suo testo, dolce e violento, raccontando con azioni e coreografie di una giovane donna che non riesce a dormire e che a tal motivo decide di tagliare via da sé ciò che le impedisce il sonno: le braccia. Un gesto che si considera folle perché isolato e individuale, denuncia un limite, si fa violenza. Ma non è così quando il gesto è collettivo, quando a pranzo o a cena la televisione racconta orrori, magari di un bombardamento – umanitario - delle cui vittime non si sa nulla, tra la pubblicità di un salva slip ed un rimedio per la secchezza vaginale; non c’è orrore perché il mezzo di comunicazione anestetizza, rendendo abili alla vita contemporanea. Una donna decide di incarnare le parole di Cristo: se una parte del tuo corpo ti è di scandalo, tagliala via da te; ma è un attimo, questo pensiero scorre fra fiumi di pensieri borghesi, dentro un corpo che si fa bello, dentro una storia raccontata con leggerezza ed ironia.

L’unico indizio ad una tragedia inevitabile è l’immagine di un cristo senza croce; da venerare non per adorazione ma nella sua eleganza, quella di donna nuda, che si immola senza sapere per quale espiazione. Blasfemia o preghiera? Dipende dall’angolo visuale da cui si decide di guardare. Giocato sul corpo e sul verbo dell’attore in scena, “Dormire” è un omaggio a tutte le donne violate, perse dentro un mondo che gira attorno alla sua lucida follia. In questa dimensione solo l’arte restituisce Bellezza e il teatro reinventa la realtà, con gli artisti che scrivono la messa in scena con il linguaggio del corpo, la voce, la musica, e la tecnologia delle macchine in scena.

(24 gennaio 2012)

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