Dal 17 al 22 gennaio, al Teatro Ambasciatori di Catania, andrà in scena
La commedia di Orlando, liberamente tratto da
Orlando di Virginia Woolf . La regia e drammaturgia sono di Emanuela Giordano.
Le scene e costumi sono di: Giovanni Licheri e Alida Cappellini. Le musiche originali sono della Bubbez Orchestra, eseguite dal vivo da Giovanna Famulari al violoncello e Massimo De Lorenzi alla chitarra. Interpretano: Isabella Ragonese, Guglielmo Favilla, Andrea Gambuzza, Claudia Gusmano, Fabrizio Odetto, Laura Rovetti e con Sarah Biacchi nel ruolo di Mrs Virginia Grimsditch. E' una produzione Compagnia Enfi Teatro.
Prima di ogni altra considerazione, ricordiamoci che anche nei periodi più tragici l’umanità ha bisogno di sperare. Virginia Woolf è figlia diretta di Shakespeare: unica nel miscelare invenzione, gioco, umorismo e profondità. Grazie a Orlando, Virginia compie un viaggio fantastico, in cui il protagonista, come Ulisse, non si pone limiti al desiderio di sperimentare, agire, conoscere, alla ricerca forse dell’impossibile, ossia di una vita piena ed appagata. La lettura della commedia è così stratificata che possiamo permetterci di godere del divertimento, del guizzo iridescente senza per questo rinunciare ai tanti sensi che ci vengono suggeriti: il mito dell’immortalità, del ciclo stagionale di morte e rinascita, del ricongiungimento nell’unità originaria del genere maschile e di quello femminile, partecipi di uno stesso enigma esistenziale. Orlando, infatti, è l’unico eroe moderno che racchiuda in sé la parte maschile e quella femminile di noi tutti, perché la ricerca della felicità ci riguarda allo stesso modo, e forse proprio una maggiore conoscenza dell’altro può essere la chiave per aprirci di nuovo le porte del “paradiso”. Orlando attraversa quattro secoli di passioni travolgenti e cupe delusioni, tutte legate alla percezione della vita come un’opera, unica, preziosa e irripetibile. E assolve a questa “missione” come nessun altro. È per questo forse che il romanzo della Woolf è tuttora un caposaldo della letteratura, un libro in cui tutti – grandi e piccoli, uomini e donne – possono ritrovare una ragione di emozione, di corrispondenza, di grande divertimento. In questa avventura quasi circense di acrobazie nello spazio e nel tempo, Orlando non si separa mai dalla sua “compagnia”, a cominciare da Mrs Virginia Grimsdith, interlocutrice privilegiata e consigliera, in cui è concentrata molta della sensibilità e della geniale ironia di Virginia Woolf. La regia e la scrittura scenica si riflettono nella coscienza matura di Orlando, consapevole della limitatezza del nostro possibile vivere ma non arresa, affascinata da tutto ciò che possiamo scoprire e immaginare ancora, tanto da considerare questa messa in scena una grande, irrinunciabile occasione, un appuntamento esistenziale e, mi auguro, una prova d’artista. (Emanuela Giordano)
(17 gennaio 2012)