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Sira

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Domenica 20 novembre alle 20:30, al Teatro Comunale Garibaldi di Enna, in scena spettacolo di Tino Caspanello. E' una Produzione Associazione Culturale l'Arpa

Domenica 20 novembre alle 20:30, al Teatro Comunale Garibaldi di Enna, andrà in scena lo spettacolo Sira di Tino Caspanello. E' una Produzione Associazione Culturale l'Arpa - Teatro Pubblico Incanto. La regia è di Cinzia Muscolino. Con Tino Caspanello e Tino Calabrò.  

Un appuntamento al buio. Un appuntamento comandato e, tuttavia, apparentemente casuale. C’è un ordine da eseguire, una commissione, che si rivelerà essere una specie di iniziazione alla quale non ci si può sottrarre, perché, nella logica delle cose, di certe cose, gli ordini vanno eseguiti, soprattutto quando arrivano dall’alto, da un “alto” che, incurante di etiche, affetti, legalità, costruisce il mondo secondo la logica spietata della sopraffazione. Due uomini, uno molto giovane, l’altro adulto, due generazioni a confronto, al buio, che si guardano come due lottatori su un ring. Vittima e carnefice allo stesso momento. La vita dell’uno dipende dalla scelta dell’altro, una scelta interiore che potrebbe rafforzare, oppure rompere definitivamente, attraverso la disubbidienza, quel tragico filo che ci lega a una cronaca quotidianamente violenta.
Salvatore, appena più che un adolescente, ha ricevuto un ordine da suo padre, che, a sua volta, ha avuto la commissione da qualche “capo”. E’ una sorta di battessimo, una iniziazione alla violenza. In un vicolo, al buio, Salvatore aspetta la sua prima vittima, l’aspetta con l’ansia e i dubbi della “prima volta”. C’è qualcuno che deve smettere di indagare, un giornalista che “vede e ha visto cose ce non doveva vedere”. Quando la vittima arriva, qualcosa non funziona: un piccolo, banale cortocircuito ritarda la morte e sarà proprio questo a trascinare i due in un combattimento di parole, una lotta di domande che li trascina sempre più verso la verità. Si scopre che i due si conoscono, e da molto tempo, ma Salvatore non ricorda subito e quando lo scopre, vorrebbe sprofondare, forse morire egli stesso. La storia dipinge un affresco già tristemente noto alla cronaca: attentati, assoluzioni per mancanza di prove, poteri occulti.

Info:  filippa.ilardo@cinenovecento.org

(20 novembre 2011)

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