Dal 12 novembre all'11 dicembre, la Galleria d'arte Artesia di Catania (Corso delle Province 32), invita a visitare il magico Laboratorio dell'improbabile dell'artista siciliano Jean Calogero (1922-2011), con l'esposizione di venticinque opere inedite. L'ingresso è libero.
Attraverso le opere selezionate si è voluto porre l’accento sulle capacità di miniaturista e di disegnatore di Calogero, che all'estro ben sapeva coniugare cura del dettaglio ed equilibrio formale. Alcuni di questi aspetti erano già stati sottolineati dal critico Carmelo Strano nel volume che ha accompagnato la mostra antologica ospitata lo scorso anno presso la Galleria d'arte Moderna Le Ciminiere di Catania: «Va detto che un tale laboratorio dell’improbabile [...] non ha giorni né orari di chiusura. Quando si pratica l’atemporalità, o si è sempre chiusi o si è sempre aperti. L’alchimista Calogero si rivela un abilissimo, originale e accattivante manierista che fra le sue provette non ha quella della casualità. Il suo laboratorio è stato sempre attivo. Come il malcelato sottofondo esistenzialistico che fa da basso continuo, anche quando non si sente. Come accade con l’Etna».
All'atmosfera magica del «laboratorio» di Calogero, la figlia Patrizia ha dedicato un breve ma intenso testo che accompagna la mostra: «Il laboratorio dell’improbabile è il posto in cui le idee fanno a gara per diventare qualcosa di concreto. Se ti ci addentri, mosso dalla curiosità e dalla voglia di sapere cosa c’è oltre la porta del razionale, perdi la certezza di ciò che sai e ti avventuri in un mondo sconosciuto ma, proprio per questo, ricco di sorprese. Verrai investito da figure irreali, da fogli di carta che danzano in aria mossi dal vento del “potrebbe essere”, inciamperai in pensieri abbozzati, e le note ad alto volume di una canzone in francese ti confonderanno i sensi, esasperandoli. In fondo a questo non luogo scorgerai a fatica un cavalletto: la luce che entra dalla finestra dietro a esso confonde tutto ciò che sta intorno... l’energia che produce il parto di un’idea è abbagliante. Quello è l’inizio di tutto».
(12 novembre 2011)