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I Promessi Sposi

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Dal 15 al 18 dicembre, al Teatro Metropolitan di Catania, in scena il colossale musical di Michele Guardì

Dal 15 al 18 dicembre, al Teatro Metropolitan di Catania, andrà in scena il kolossal I Promessi Sposi – Opera Moderna, prima opera musicale del celebre autore e regista televisivo Michele Guardì che, oltre a produrre lo spettacolo, ne firma i testi e la regia.

Per quattro giorni, lo straordinario show farà tappa a Catania, al Teatro Metropolitan con il suo cast spettacolare e le sue portentose scenografie che gli sono già valse un enorme successo di pubblico in tutta Italia. Uno spettacolo sorprendente ed emozionante, un'opera musicale destinata a celebrare il più grande romanzo italiano di tutti i tempi. I numeri dello show di Michele Guardì, da sempre legato alle sue origini agrigentine, ne confermano la grandiosità: dieci protagonisti, sei comprimari, 22 ballerini e coristi che cantano dal vivo sulle basi musicali interpretate da una grande orchestra sinfonica composta da 70 elementi. Fenomenale anche la scenografia che prevede otto enormi carri mobili ed effetti speciali. Le musiche e gli arrangiamenti dello show sono affidate al maestro Pippo Flora, anche lui agrigentino, al suo debutto nel mondo dello spettacolo all’età di 78 anni.

Un cast collaudato che ha già fatto la fortuna di alcuni tra i più amati musical italiani come il Notre Dame de Paris di Riccardo Cocciante. La trasposizione musicale del celebre romanzo di Alessandro Manzoni ha debuttato il 29 aprile 2010 al Duomo di Milano per poi trasferirsi in una location inedita come lo stadio di San Siro, dove ha richiamato oltre ventimila spettatori. L'anno scorso la tournée in giro per l'Italia ha fatto tappa anche in Sicilia, nella Valle dei Templi di Agrigento, in onore alle origini dei due ideatori dello show, Guardì e Flora, che hanno impiegato una decina di anni per confezionare un'opera in grado di combinare una straordinaria qualità a un elevato coinvolgimento del pubblico.

La storia di Renzo Tramaglino e Lucia Mondella e del loro amore contrastato è nota e la sua modernità viene sfruttata per presentare un contesto storico e sociale che riprende, immutate, le problematiche dell’essere: dall’Amore al Potere, dalla Giustizia alla Fede. Per concludere con il trionfo della vita nella esplosione della luce del Duomo, la “grande macchina del Duomo” come Manzoni racconta l’apparire di Milano agli occhi semplici e pieni di speranza di Renzo. La città che è il simbolo della speranza, del sogno, della possibilità di una nuova vita. L’opera si conclude con una spettacolare pioggia catartica che vince la peste e segna il trionfo della vita.

Gli spettacoli sono previsti il 15, il 16 e il 17 dicembre alle 21:30 e negli stessi giorni alle 10 per il matiné riservato alle scuole; il 18 dicembre unico spettacolo alle 17:30. Info: www.ctbox.it

(15 dicembre 2011)

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