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Il galletto impertinente

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Dal 29 novembre al 3 dicembre, al Teatro Vittorio Emanuele di Noto, in scena spettacolo tratto da un racconto di Luigi Capuana, per il "Teatro dei ragazzi"

Dal 29 novembre al 3 dicembre alle 10:30 (venerdì ore 9.30 e 11.30; domenica riposo), al Teatro Vittorio Emanuele di Noto, andrà in scena lo spettacolo Il galletto impertinente, tratto dal racconto "Un uovo nero" di Luigi Capuana, nell'ambito del cartellone il "Teatro dei ragazzi".

Le musiche sono di J. G. Albrechtsberger, le luci di Igor Renzetti. Interpretano: Giovanni Bussi, Silvia Grande, Annachiara Repetto.  La drammaturgia e regia è di Alessandra Felli. E' una produzione Compagnia dell'Uovo Nero e Fondazione Teatro V.E. di Noto. Lo spettacolo è stato semifinalista al Premio Scenario Infanzia 2008.  Età consigliata dai 5 ai 10 anni.

Lo spettacolo, ispirato all'omonima fiaba scritta nel 1882 da Luigi Capuana. Una vecchia e la sua gallina trascorrono serenamente la loro vita fin quando un temporale non devasta i raccolti. Proprio per placare la fame la gallina genera, oltre al solito uovo bianco, un misterioso uovo nero che la vecchia riesce a vendere al Re. Dalla cova dell'uovo nero nasce un galletto che è accolto nella famiglia reale come se fosse un figlio. Tuttavia si tratta di un galletto che desidera razzolare nei piatti dei ministri, rincorrere le pollastre, e che rintrona le orecchie di tutta la corte coi suoi: «Chicchirichì». La pazienza di Re e Regina è messa a dura prova. Le due maestà, indignate, lo uccidono più e più volte per farne una tazza di brodo o uno spiedino arrostito. Eppure il galletto risorge ogni volta e ancor più dispettoso. Le difficoltà dei regnanti sono risolte grazie alla Fata Morgana, che impartisce ai genitori i compiti per liberarli dalla maledizione. Il galletto si trasforma così in un bambino e viene nominato Reuccio; dell'animale gli rimangono ancora la cresta e gli sproni. Inspiegabilmente dopo parecchi mesi il Reuccio si ammala di malinconia e nessun medico riesce a individuare una cura. Il bambino soffre di una profonda nostalgia del suo essere galletto. I genitori, pur di salvarlo dal male incurabile, assecondano i suoi desideri fin quando al Re non scappa, per l'ultima volta, la pazienza e taglia la testa al figlio. Questa è l'ultima trasformazione che il galletto vive sulla sua pelle prima di diventare, finalmente, un bambino.

Info:  tel.0931.896659 - info@fondazioneteatrodinoto.it

(29 novembre 2011)

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