Proseguono martedì 19 giugno alle 9, nella sala A del Palacongessi di Taormina, le lezioni di cinema del Taormina Film Fest (che si svolge dal 16 al 22 giugno) alle quali partecipano anche gli studenti della facoltà di Lingue e letterature straniere dell’Università di Catania.
In programma la proiezione del film "The House of Mirth" (La casa della gioia, 2000) e l’incontro con il regista inglese Terence Davies. Si tratta dell’ultimo film realizzato a tutt'oggi da Davies e tratto dal romanzo di Edith Wharton in cui si narra la storia della caduta sociale della bella Lily Bart nel frivolo e corrotto mondo dell'aristocrazia newyorchese di inizio Novecento.
Il regista inglese
Terence Davies è una delle voci più personali e autorevoli nell'ambito del cinema britannico. Il successo del suo ultimo film, "La casa della gioia" ("The house of mirth", 2000), lo ha fatto conoscere ad un pubblico più vasto. Davies nasce a Liverpool nel 1945, in una famiglia operaia di modeste condizioni dominata da un padre violento e autoritario, la cui influenza negativa si farà sentire per parecchio tempo anche dopo la sua morte prematura, e che tornerà in alcuni film di Davies. Un altro trauma che risale agli anni adolescenziali del regista è la scoperta della sua omosessualità, che lo condizionerà non poco per l'impossibilità di accettare la sua condizione di "diverso". Dopo aver abbandonato la scuola e aver esercitato per anni la professione di contabile, Davies si iscrive alla National Film School e inizia a lavorare al suo primo mediometraggio, "Children" (1976), che si configura come il primo tassello di "The Terence Davies Trilogy" (1983), insieme a "Madonna and child" (1980) e a "Death and transfiguration" (1983). L'autobiografismo continua in "Voci lontane…sempre presenti" ("Distant voices…Still lives", 1988), dove Davies rievoca le vicende della sua famiglia prima, durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale. Rispetto a "The Terence Davies Trilogy", "Voci lontane" tende maggiormente alla coralità, e infatti il regista lo presenta come il ritratto di vita della classe operaia che ha modellato e formato la sua infanzia. L'ultimo film del ciclo autobiografico di Davies è "Il lungo giorno finisce" ("The long day closes", 1992), dove il regista rievoca le sue esperienze fra il 1955-56, anni di transizione fra l'infanzia e l'adolescenza, dopo la morte del padre. Esauritosi il ciclo delle opere autobiografiche, Davies è passato a realizzare alcuni adattamenti cinematografici da romanzi, e il primo di essi è stato "Serenata alla luna" ("The Neon Bible", 1995), tratto dal romanzo omonimo dello scrittore americano John Kennedy Toole. L'ultimo film realizzato a tutt'oggi da Davies è "La casa della gioia", ("
The house of mirth", 2000) tratto dal romanzo di Edith Wharton, dove si narra la storia della caduta di Lily Bart nel frivolo e corrotto mondo dell'aristocrazia newyorchese di inizio Novecento. Lily è una donna bella e affascinante, ma non riesce a decidersi fra l'amore che prova per l'avvocato Selden e la necessità di un matrimonio di convenienza con un uomo ricco. Dopo una serie di scandali e vicende poco gratificanti, Lily scenderà sempre più in basso nella scala sociale, finché, delusa anche da Selden, non deciderà di togliersi la vita. Davies è stato attratto dalla modernità del romanzo della Wharton, la cui critica della falsità e della superficialità del mondo dei ricchi è più che mai attuale, e ha realizzato un'opera totalmente diversa dalle altre, con un budget più consistente e con una narrazione assai più corposa rispetto agli esili bozzetti intimisti dei primi film. Qui Davies ha preferito quelle cadenze melodrammatiche (quasi "operistiche") che in precedenza aveva sempre rifiutato, e per dare il giusto risalto alle atmosfere si è servito di costumi e scenografie sontuosi e di attori di grande richiamo, tra cui si è inserita perfettamente la protagonista Gillian Anderson, sorprendentemente all'altezza del difficile ruolo di Lily.
Per chi avesse difficoltà a raggiungere Taormina con mezzi propri è in fase di organizzazione un pulman che collegherà piazza Dante a Taormina e viceversa per tutta la durata delle lezioni. Il costo del pullman sarà di 26 euro per tutte le lezioni.
Per ulteriori informazioni contattare via e-mail il sig. Enzo Ierna (
v.ierna@unict.it).
(19 giugno 2007)
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