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Servono ancora le regole della grammatica?

Mercoledì 25 maggio alle 18, alla libreria Cavallotto di corso Sicilia a Catania, conversazione con il linguista Salvatore Claudio Sgroi, autore del volume "Per una grammatica laica"

Mercoledì 25 maggio alle 18, alla libreria Cavallotto di corso Sicilia a Catania, le docenti di Linguistica italiana dell'Università di Catania Gabriella Alfieri e Giovanna Alfonzetti si confronteranno con il prof. Salvatore Claudio Sgroi, docente di Linguistica generale, sul tema Servono ancora le regole della grammatica?

La conversazione prende spunto dall'ultima pubblicazione del prof. Sgroi dal titolo Per una grammatica laica. Esercizi di analisi dalla parte del parlante (Edizioni Utet).

A moderare l'incontro sarà la prof.ssa Margherita Spampinato, docente di Filologia romanza, direttrice del dipartimento di Filologia Moderna e coordinatrice del dottorato di ricerca in Filologia Moderna all'Università di Catania.

Il libro. Gli italiani sono da secoli ossessionati dai dubbi e sensi di colpa linguistici. Si può dire "il costo si aggira sulle 400 euro"? O si deve dire sui 400 euro? Gli euro o gli euri? E quale l'etimologia di euro e il genere di e-mail? Redarre o redigere? E bisogna dire credo che Dio esista (o esiste)? La pronuncia di taccuino! E la grafia tacquino? E perché l'attuale ministra (o la attuale ministro o il ministro attuale) della Pubblica Istruzione? Accellerare (o accelerare)? La prima decade (o il primo decennio?) del 2000. Ossequiente (o ossequente?). Una (o un) sapiente amalgama? E certi usi del punto fermo e della virgola sono accettabili o no? A questi e a vari altri problemi di lingua il volume fornisce una risposta, non soggettiva ma teoricamente fondata. Per soddisfare le legittime domande di chi esige di sapere se una certa forma linguistica sia corretta o sbagliata. Un testo-bussola, per poter giudicare (e argomentare) ciò che è "errato" e ciò che non lo è, con riferimento agli infiniti usi della lingua di una comunità di parlanti. Una proposta di "ascolto" della propria grammatica inconscia, di quella degli altri, e dei libri di grammatica. Un suggerimento su come servirsi dei dizionari, senza subirli.

(25 maggio 2011)

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