Lunedì 9 maggio alle 19, alla libreria Tertulia (via Michele Rapisardi 1/3), sarà presentato il libro di Luca Jourdan, Generazione kalashnikov.
Intervengono alla presentazione: Fabio Fichera, antropologo - Università di Messina; Alessandro Lutri, antropologo - Università di Catania; Simonetta Cormaci, Amnesty Catania. Sarà presente l'autore.
La presentazione del libro sarà preceduta da un incontro con l'autore alle 10:30, nell'Aula Magna della facoltà di Scienze Politiche.
La guerra nella Repubblica Democratica del Congo (ex Zaire), con i suoi milioni di morti, è senza dubbio una delle più grandi tragedie del nostro tempo. Lungi dall’essere catalogabile semplicemente come una guerra tribale o etnica, questo conflitto è caratterizzato, oltre che da una violenza aberrante, da un’estrema complessità. In questo libro, frutto di una lunga ricerca sul campo, Luca Jourdan fornisce alcune chiavi interpretative per guidarci alla comprensione di una guerra che ancora non conosce fine.
Ricercatore in Scienze Antropologiche presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna, Luca Jourdan insegna Antropologia Culturale per il corso di laurea triennale in Scienze Antropologiche e Antropologia Politica per il corso di laurea specialistica in Antropologia Culturale ed Etnologia.
Attraverso un approccio storico-antropologico, l’autore si interroga sulle radici e sulle molteplici dimensionidel conflitto, gettando luce sulla sua estrema complessità. La predazione e il traffico delle risorse naturali – in particolare oro, coltan, diamanti e legname – alimentano un’economia di guerra dalle ramificazioni globali. Ma non basta: il collasso dello stato, insieme alla profonda crisi economica e sociale, colpisce in particolare le nuove generazioni, sempre più povere e ai margini della società. La “crisi giovanile” è dunque una delle ragioni di questa guerra. L’autore si concentra in particolare sui bambini soldato e sui giovani combattenti che hanno militato nei numerosi eserciti e milizie del Congo. In un contesto dove la scuola rappresenta un costo eccessivo per la maggior parte delle famiglie e dove le opportunità lavorative sono limitate, l’arruolamento rappresenta una delle rare possibilità di mobilità sociale e un’alternativa a una condizione di povertà e marginalità. D’altra parte la violenza in Congo non regola soltanto la sfera politica ed economica, ma si insinua nei rapporti sociali più intimi, al punto che molti bambini trovano nelle milizie un luogo più sicuro delle loro famiglie. II libro è il frutto di una lunga ricerca sul campo condotta principalmente nel Kivu, la regione epicentro del conflitto.
Ricercatore in Scienze Antropologiche presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna, Luca Jourdan insegna Antropologia Culturale per il corso di laurea triennale in Scienze Antropologiche e Antropologia Politica per il corso di laurea specialistica in Antropologia Culturale ed Etnologia
Attraverso un approccio storico-antropologico, l’autore si interroga sulle radici e sulle molteplici dimensionidel conflitto, gettando luce sulla sua estrema complessità. La predazione e il traffico delle risorse naturali – in particolare oro, coltan, diamanti e legname – alimentano un’economia di guerra dalle ramificazioni globali. Ma non basta: il collasso dello stato, insieme alla profonda crisi economica e sociale, colpisce in particolare le nuove generazioni, sempre più povere e ai margini della società. La “crisi giovanile” è dunque una delle ragioni di questa guerra. L’autore si concentra in particolare sui bambini soldato e sui giovani combattenti che hanno militato nei numerosi eserciti e milizie del Congo. In un contesto dove la scuola rappresenta un costo eccessivo per la maggior parte delle famiglie e dove le opportunità lavorative sono limitate, l’arruolamento rappresenta una delle rare possibilità di mobilità sociale e un’alternativa a una condizione di povertà e marginalità. D’altra parte la violenza in Congo non regola soltanto la sfera politica ed economica, ma si insinua nei rapporti sociali più intimi, al punto che molti bambini trovano nelle milizie un luogo più sicuro delle loro famiglie. II libro è il frutto di una lunga ricerca sul campo condotta principalmente nel Kivu, la regione epicentro del conflitto.
Ricercatore in Scienze Antropologiche presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna, Luca Jourdan insegna Antropologia Culturale per il corso di laurea triennale in Scienze Antropologiche e Antropologia Politica per il corso di laurea specialistica in Antropologia Culturale ed Etnologia
Attraverso un approccio storico-antropologico, l’autore si interroga sulle radici e sulle molteplici dimensionidel conflitto, gettando luce sulla sua estrema complessità. La predazione e il traffico delle risorse naturali – in particolare oro, coltan, diamanti e legname – alimentano un’economia di guerra dalle ramificazioni globali. Ma non basta: il collasso dello stato, insieme alla profonda crisi economica e sociale, colpisce in particolare le nuove generazioni, sempre più povere e ai margini della società. La “crisi giovanile” è dunque una delle ragioni di questa guerra. L’autore si concentra in particolare sui bambini soldato e sui giovani combattenti che hanno militato nei numerosi eserciti e milizie del Congo. In un contesto dove la scuola rappresenta un costo eccessivo per la maggior parte delle famiglie e dove le opportunità lavorative sono limitate, l’arruolamento rappresenta una delle rare possibilità di mobilità sociale e un’alternativa a una condizione di povertà e marginalità. D’altra parte la violenza in Congo non regola soltanto la sfera politica ed economica, ma si insinua nei rapporti sociali più intimi, al punto che molti bambini trovano nelle milizie un luogo più sicuro delle loro famiglie. II libro è il frutto di una lunga ricerca sul campo condotta principalmente nel Kivu, la regione epicentro del conflitto.
Ricercatore in Scienze Antropologiche presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna, Luca Jourdan insegna Antropologia Culturale per il corso di laurea triennale in Scienze Antropologiche e Antropologia Politica per il corso di laurea specialistica in Antropologia Culturale ed Etnologia
Aula Magna Facoltà di Scienze Politiche
(09 maggio 2011)