Il XLVII Ciclo di Spettacoli Classici al Teatro Greco di Siracusa si aprirà
mercoledì 11 maggio con
Filottete di Sofocle, nella traduzione di Giovanni Cerri, per la regia di Gianpiero Borgia; seguirà, il 12, la rappresentazione di
Andromaca di Euripide, nella traduzione di Davide Susanetti, per la regia di Luca De Fusco. Le scene e i costumi sono di Maurizio Balò. Gli spettacoli andranno in scena a giorni alterni fino al 19 giugno. A seguire,
Le Nuvole di Aristofane, dal 24 al 26 giugno, per la regia di Alessandro Maggi.
Il XLVII Ciclo di Spettacoli Classici dà voce a due tragedie poco rappresentate ma di particolare intensità, per certi versi due drammi della crisi (composti, così come la commedia in cartellone quest’anno, nel periodo difficile della guerra peloponnesiaca), che portano in scena figure di grande dignità e nello stesso tempo relegate ai margini. Ostaggi di una umanità meschina, di un destino che appare senza via di uscita, intrappolate da regole anguste di convivenza sociale o dalla loro stessa inflessibilità.
Per il terzo anno consecutivo la
Fondazione Inda compone in un dittico i drammi di Sofocle e Euripide approfondendo una indagine condotta su due filoni complementari. Con
Andromaca torna in scena una tragedia del dopoguerra: qui non assistiamo alla deportazione delle “principesse schiave” – come in Ecuba e Troiane (Inda 2006) - condotte in Grecia come trofeo dai vincitori-padroni, ma a ciò che accadde “dopo” ad una di loro, alla contraddittoria integrazione nella nuova casa di una concubina malvoluta dalla moglie legittima. Dopo la guerra di Troia, Andromaca è toccata in sorte a Neottolemo, da cui ha avuto un figlio, mentre la sposa greca Ermione, figlia di Elena e Menelao, unendo alla gelosia la preoccupazione per la propria sterilità, cova dentro le mura domestiche un odio tale da divenire minaccia, impulso omicida.
La stagione
Il calendario
Info biglietti e prenotazioni(11 maggio 2011)