2011:150 anni dell'Unità d'Italia

Sabato 19 marzo alle 18:30, alla Galleria Roma di Siracusa (via Maestranza, 110), si inaugura la mostra collettiva dal titolo 2011:150 anni dell'Unità d'Italia. La mostra frutto della selezione fatta dalla commissione giudicatrice, si protrarrà fino a martedì 29 marzo. L'ingresso è libero.

L’Unità dei pittori - Quasi cento partecipanti alla mostra-concorso di pittura che Galleria Roma ha organizzato in omaggio all’Unità nazionale. Dopo una ventina di incontri e due talk show sull’Italia e gli italiani, concentrati in quasi tre mesi che hanno visto la partecipazione di appassionati relatori e di un pubblico altrettanto appassionato, Galleria Roma non avrebbe potuto far passare questo periodo di festeggiamenti dedicati all’Italia senza aver dato spazio alle sue peculiarità artistiche, senza cioè aver dato il giusto spazio all’estro degli artisti contemporanei chiamati a dare il loro contributo creativo sul tema dell’Italia. Sabato 19 marzo sarà infatti inaugurata la mostra dei lavori presentati dai partecipanti al concorso di pittura indetto per le celebrazioni dell’Unità d’Italia, un’Unità che a giudicare dal numero delle opere pervenute e degli iscritti, sembra non possa accusare alcuna crisi. Provenienti da tutte le parti d’Italia in perfetta e unitaria sintonia i partecipanti hanno accolto entusiasticamente l’idea di rappresentare il patriottico tricolore simbolo della nostra Italianità. Un segnale, questo, indiscutibilmente positivo per questa ricorrenza che a differenza delle precedenti (1911 e 1961) è, forse, quella che maggiormente risente di una crisi identitaria per il recente ampliarsi della frattura tra il fronte del Sud (questione meridionale) e quello del Nord (questione settentrionale) in costante ed insuperabile contrapposizione per l’affermazione di ragioni rivendicative, anche alimentate dal fiorire di una fitta letteratura di parte che descrive da un lato il Regno delle Due Sicilie come un paradiso perduto e dall’altro un Nord che non riesce ad espandersi perchè costretto a lavorare e produrre per mantenere un Mezzogiorno d’Italia parassita. Nessuna frattura invece nel libero spirito dell’arte, lo dimostra questa mostra fitta di segni e simboli italici, che superando le ataviche questioni nazionali riesce comunque a regalarci, in questa occasione espositiva, almeno un po’ di quel sano patriottismo tricolore in cui il bianco delle Alpi, il verde delle valli e il rosso dei vulcani indicano una ed una sola cosa: la nostra Italia e la nostra cultura che, in fondo, è tutto ciò che indissolubilmente ci appartiene. (Salvatore Zito)

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(19 marzo 2011)