Sabato 19 (ore 20:45) e domenica 20 febbraio (ore 19), da Scenario Pubblico, andrà in scena la Compagnia Petrillo Danza con lo spettacolo M. carnedellamiacarne. La coreografia e la regia sono di Loris Petrillo. Gli interpreti sono: Massimiliano Burini, Rosanna Cannito, Nicola Cisternino, Rosa Merlino e Giuseppe Muscarello.
Dopo “Il cece nel secchio” un trattato sul tema della follia e della normalità e “La pelle del popolo nudo” una rievocazione della Sicilia del secondo dopoguerra, Loris Petrillo firma la regia e la coreografia di ”M. carne della mia carne”. Supportata dai testi di Massimiliano Burini e ispirata alla tragedia di Euripide e alla poesia di Alda Merini e Vinicio Capossela, questa nuova pièce è un viaggio dentro la mente di Giasone, nei suoi ricordi, e nella mente di Medea, allo scopo sì di comprenderla ma anche di ironizzarla. Descritta dalla tradizione come una maga dotata di poteri addirittura divini, la Medea di Loris Petrillo si affida a questi poteri per meditare come prima vendetta contro Giasone forse la peggiore. Accusato di non essere in grado di comprenderla, Medea lo condanna dopo la sua scomparsa, dopo averlo lasciato solo, senza figli, senza amore, a vivere vestendo letteralmente i suoi panni tormentandolo come una tarlo nel suo cervello. E’ a questo punto che M. abbandona paradossalmente i toni chiaramente cupi della tragedia per trasformarsi in un quadro dal carattere gotico e grottesco. In una scena asettica Giasone ripercorre i fatti salienti della tragedia in cerca di una spiegazione logica alle azioni folli di Medea. I suoi ricordi prendono vita e i personaggi con loro, appaiono e svaniscono con la velocità del suo pensiero. Creonte, Glauce, I Figli, Medea e lo stesso Giasone in un flash back rievocativo. In M. , Medea è un uomo, ma non un uomo nel ruolo di una donna, bensì Giasone nei panni di Medea. Sarà il dialogo-monologo dei due coniugi personificati dallo stesso attore a fare da filo conduttore all’intera opera coreografica. Ricco di simbologie e significati senza pretese di sapere specificatamente psicologico, M. è una tragedia umana, raccontata dalla voce di un uomo che viaggia attraverso la mente di una donna. La scrittura di scena è ispirata al classico di Euripide e alla poesia di Capossela e Alda Merini.
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(19 febbraio 2011)