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Il decennale del Centro di Diritto penale europeo

Si apre giovedì 24 maggio alle 15, nell’aula “Orazio Condorelli” della facoltà di Giurisprudenza il convegno “Per un rilancio del Progetto europeo: esigenze di tutela degli interessi comunitari e nuove strategie di integrazione penale, in attesa della Costituzione per l’Europa”
In occasione del 10° Anniversario della sua creazione, il Centro di Diritto Penale Europeo – l’associazione che appartiene alla rete delle associazioni dei Giuristi europei per la tutela degli interessi finanziari della Comunità –, in collaborazione con la facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Catania, organizza il convegno “Per un rilancio del Progetto Europeo: esigenze di tutela degli interessi comunitari e nuove strategie di integrazione penale, in attesa della Costituzione per l’Europa”, che si aprirà giovedì 24 maggio alle 15, nell’aula “Orazio Condorelli” della facoltà di Giurisprudenza (Villa Cerami).
Il convegno, che proseguirà fino a sabato 26 maggio, si terrà alla vigilia della riunione del Consiglio Europeo di giugno, nella quale saranno decise le sorti del Trattato che adotta una Costituzione per l’Europa, l’intento è infatti quello di contribuire attivamente al dibattito che percorre le istituzioni nazionali e comunitarie circa i limiti e le forme degli obblighi scaturenti dall’ordinamento comunitario e riguardanti la materia penale.
Cofinanziato dall’Olaf (l’Ufficio europeo di Lotta antifrode della Commissione europea), nell’ambito del programma Hercules, il convegno è aperto a esperti, docenti, studenti, funzionari e a tutti coloro che sono interessati alle tematiche dell’integrazione europea. I lavori saranno inaugurati con il saluto del rettore dell’Università di Catania Antonino Recca, del preside della facoltà di Giurisprudenza Luigi Arcidiacono, del Direttore dell’Olaf Alberto Perduca e del presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Catania Fabio Florio.
La relazione introduttiva alla prima sessione di lavori, incentrata su “Il sistema delle sanzioni comunitarie e il relativo impatto sui sistemi sanzionatori nazionali. Stato dell’arte e possibili sviluppi”, sarà tenuta dal presidente del “Centro di Diritto penale europeo” Giovanni Grasso. Seguiranno gli interventi dei docenti Giorgio Marinucci (Università di Milano), Anna Maria Maugeri (Università di Catania), Carlenrico Paliero (Università di Milano), Joachim Vogel (direttore del Research centre on European Criminal law and Criminal procedure di Tübingen) e il Capo Unità dell’Olaf Lothar Kuhl.
Il convegno proseguirà anche venerdì 25 maggio, a partire dalle 9, con una sessione incentrata su “La tutela degli interessi della Comunità europea attraverso i sistemi penali nazionali. Questioni e aspetti problematici a livello comunitario e nazionale”, presieduta dal prof. Giovanni Fiandaca (Università di Palermo) e componente della Commissione per la riforma del codice penale. Seguiranno le relazioni dei docenti Rosaria Sicurella (Università di Catania), Giancarlo De Vero (Università di Messina) e gli interventi sui sistemi polacco (a cura di Lech K. Paprzycki, presidente della Corte Suprema della Camera Penale), e tedesco (a cura di Thomas Wahl, capo del Dipartimento “European Criminal law” del Max-Planck-Institut di Freiburg). Si proseguirà con una sessione dedicata a “La tutela degli interessi della Comunità europea attraverso i sistemi penali nazionali. L’attuazione di un coerente approccio interpilastrico”, presieduta dal Procuratore generale della Corte d’Appello di Catania Giovanni Tinebra.
Al convegno - che offre l’opportunità di interrogarsi sulla portata degli interventi delle istituzioni europee in materia penale, nonché sul carattere sempre più pervasivo e vincolante di per le autorità nazionali - interverranno anche docenti degli atenei italiani di Verona, Ferrara, dell’Università dell’Insubria, e stranieri come Atene e Cambridge, parteciperanno inoltre prestigiosi enti e istituti di ricerca come l’Institut des Etudes Européennes dell’Université Libre di Bruxelles, la Direzione generale “EuropeAid” della Commissione europea, l’Unione degli avvocati europei, l’Institut des Droits de l'Homme des Avocats Européens e l’Istituto di ricerca “Ortega y Gasset” del Tribunal Supremo di Spagna.

(26 maggio 2007)

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