Venerdì 25 maggio alle 21 da Scenario Pubblico sarà rappresentato Evoluzioni dell'Angelo, nell'ambito del festival Cultania. L' Evoluzione dell'Angelo é interpretato e diretto da Fiorenzo Fiorito; direzione di scena Massimo Di Stefano; video, ideazione, realizzazione e montaggio Carlo Lo Giudice; disegno luci Salvo Gennuso; registrazioni voce e arrangiamenti musicali Giancarlo Trimarchi; impianto scenico Fiorenzo Fiorito; musiche di Glenn Gould; produzione Cratere Centrale.
Un percorso possibile tra l'Essere spettatore-osservatore e l'Essere spettatore-gestore-gestante di eventi e della propria esistenza. Tra la bellezza della testimonianza senza azione modificatrice, propria dell'Angelo,bello perché bello e
terribile nella sua astensione-impossibilità d'intervento alcuno sulle faccende umane, e la bellezza dell'uomo, in quanto artefice delle sue gioie e delle sue miserie. Un punto d'in-contro fra questi due modi d'essere è possibile?
Questo il tentativo nel tempo della "rappresentazione" dal vivo, un tentativo di canto potente di vita possibile, attraverso la in-naturalità di certa quotidianità. Una identificazione addirittura, fra i due ma non due, sostenibile dalla presa di
responsabilità di un uomo di fronte e dentro gli accadimenti della propria vita, fatta di santità e dissolutezza, di rettitudine e devianza, di una umanità costruita tra il silenzio e l'urlo, che solo un canto libero dai capestri partitocratrici e clericali, può
costruire.
Sostenuto dalla sua capacità innata al di-venire, tra "essere e non essere", il protagonista Dell'Angelo, (due ma non due), naviga in questo tempo dell'in-contro, in un faccia a faccia con se stesso, pieno di immagini, di parole, di pensieri, che
costruiscono e abbattono montagne di stupidità. L'ambito in cui si muove Angelo Dell'Angelo è la strada e gli accadimenti di ogni giorno, e la strada del canto è il suo entrare e uscire dalla sua immagine in carne e ossa dall'immagine dei ricordi nei ricordi, è il suo pensiero che si realizza in vita, che si realizza in un viaggio senza una partenza geografica, ma fatta di morti continue, di altrettante rinascite.
(25 maggio 2007)