Martedì 14 dicembre alle 17:30, nell’aula magna di Palazzo Impellizzeri (via della Maestranza 99, Siracusa), sarà presentato il libro (in due volumi) di Eugenio Magnano Di San Lio dal titolo Giovan Battista Vaccarini, architetto siciliano del Settecento (Lombardi Editori).
Alla giornata intervengono il preside della facoltà di Architettura dell’Università di Catania Carlo Truppi, il direttore del dipartimento Astra dell'Università di Catania, Giuseppe Pagnano, la prof.ssa Elisabetta Pagello, docente di Storia dell’Architettura, e il prof. Edoardo Dotto, docente di Rappresentazione all'Università di Catania.
L'abstract. Giovan Battista Vaccarini è uno degli architetti più rappresentativi del Settecento Siciliano. La sua fortuna critica ha inizio nel 1934 quando Francesco Fichera pubblica a Roma,
G. B. Vaccarini e l’architettura del Settecento in Sicilia, in due volumi, il primo contenente il testo, il secondo una serie di tavole, soprattutto fotografie di edifici catanesi che in gran parte il Fichera attribuisce al Vaccarini o collega alla sua presenza a Catania.
Nel presente libro, partendo dalla scoperta di documenti inediti o dalla rilettura di quelli già conosciuti, si riesamina il ruolo del Vaccarini nel Settecento catanese e siciliano e si cerca di ridefinirne la personalità nel contesto della società siciliana del XVIII secolo. Alle trascrizioni di numerosi documenti si associano le 'trascrizioni' delle architetture attraverso i rilievi architettonici, realizzati dall'autore in persona, oppure elaborati nei corsi di "Rilievo dell'Architettura" tenuti dallo stesso autore nella facoltà di Architettura dell'Università di Catania.
La lettura filologica, realizzata parallelamente attraverso i documenti ed i disegni di rilievo, consente di ridefinire il quadro delle attribuzioni, togliendo dal catalogo delle opere vaccariniane alcuni edifici che sono sicuramente opera di altri architetti. Questa analisi delle opere architettoniche non è mai dissociata da un'analisi del ruolo professionale e sociale del Vaccarini, alcune vicende personali e familiari del quale finirono per influenzarne le scelte professionali e forse anche quelle tecniche ed estetiche. Accanto al Vaccarini, alcune figure di committenti o collaboratori, delineate all'interno del testo, furono anch'esse coinvolte nelle scelte progettuali, delle quali spesso divennero protagonisti ancor più del Vaccarini stesso.
Questo libro ridefinisce il ruolo del Vaccarini non solo in ambito catanese, ma anche in Sicilia e all'interno della Deputazione del Regno, istituzione nella quale egli svolse il ruolo d'ingegnere, costruttore di ponti e quello, ancor più apprezzato, di procacciatore di marmi per la Reggia di Caserta.
(14 dicembre 2010)