Venerdì 10 dicembre alle 20, alla Galleria FIAF - Le Gru di Valverde(Corso Vitt. Emanuele, 214) sarà inaugurata la mostra fotografica personale di Santo Mongioì dal titolo Cubismo. La mostra, visitabile fino al 17 gennaio, sarà presentata da Giuseppe Fichera, presidente del G. F. Le Gru e da Enzo Gabriele Leanza, consigliere nazionale FIAF.
Le immagini di questo lavoro rendono manifesta la formazione di natura pittorica dell’autore; comprendiamo immediatamente la sua padronanza nel disporre gli elementi e nel realizzare still-life di raffinata fattura. Gli oggetti perdono la loro funzione quotidiana per divenire pretesto formale: i vetri di caraffe e bicchieri, le differenti qualità di ortaggi, personaggi e paesaggi urbani sono ora forme slanciate, basse, rettilinee, sinuose messe in posa per sviluppare assembramenti dai colori scelti e ben intonati. Ogni elemento è disposto secondo attenta composizione e proporzione delle parti fino a raggiungere un unicum armonico, ma l’autore non si ferma qui. In questa ricerca fotografica Mongioì aggiunge creatività alla creatività. Cubismo, importante ricerca di controllo estetico, si presta, infatti, ad una lettura per “strati”; la composizione primaria sta nello scatto fotografico del reale con gli oggetti disposti secondo un chiaro ordine estetico ma i rigorosi still-life subiscono poi un ulteriore processo creativo in post produzione. L’autore sperimenta con le sue composizioni, Composizione con agli, Harmony, Summer fruit, Peperoni e zucca, Giovane donna, Subconscio, Omaggio a De Chirico, Cloning, Il cammino, ecc… e racconta nuove storie al di là di ciò che realmente appare. Il Cubismo, corrente artistica dei primi anni del ‘900, partendo dalla valutazione e l’osservazione del reale provava a superare questa visione per raggiungere una sintesi dai caratteri essenziali, lucido atto intellettuale attraverso il quale l’artista ri-componeva una propria realtà. Mongioì realizza una sovrastruttura geometrica di natura estetico-emozionale che si sovrappone all’immagine reale e scattata, l’autore interpreta ancora, sovrapponendo i due processi. Frammenti dai colori delicati e dalle diverse gamme e trasparenze sembrano sfaccettare gli oggetti in posa scomponendoli in innumerevoli visioni, si costruisce così uno spazio molteplice, uno spazio tridimensionale organizzato; in realtà questi frammenti divengono significanti proprio nella fusione con gli oggetti sottostanti, insieme i due strati vanno a costituire un tutto, un’immagine matrice di realtà possibili. In Maternità, si evidenzia un processo di “metamorfosi”, questa particolare condizione della donna è vista secondo nuova veste ed equilibrio; eleganti geometrie investono la perfezione delle forme realizzando precisi giochi estetici seguendo il percorso di ispirazione dell’autore: la testa di un manichino donna è disposta in alto nell’inquadratura, oggetti dalle rotondità antropomorfe sono più in basso a rappresentare il ventre materno e la nuova vita che è in esso. Il corpo della “madre” non ha più consistenza materica, l’autore lo mostra come involucro trasparente fatto di frammenti geometrici dai toni più scuri, essi racchiudono e accompagnano il volto e la nuova vita che cresce. Così con abilità trasfigurativa, gli oggetti ed i frammenti, insieme, passano dal reale al simbolico ed infine all’astratto. La creatività dell’autore ha dato nuova veste alle precedenti visioni, non si tratta di un mero mascheramento ma di un atto di metamorfosi guidato da un pensiero meditato e sentito. (Daniela Sidari)
Info: presidenza@fotoclublegru.it
(03 dicembre 2010)