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Isisc-Opco, inaugurazione nuova sede

Sabato 4 dicembre alle 10, a Siracusa, cerimonia di inaugurazione nell'ex chiesa di San Francesco di Paola in Ortigia

Sarà inaugurata sabato 4 dicembre alle 10 la nuova sede dell'Isisc-Opco di via Logoteta 27, a Siracusa, nell'ex chiesa di San Francesco di Paola in Ortigia, presiede la cerimonia di inaugurazione il professor Mahmoud Cherif Bassiouni, presidente dell'Istituto superiore internazionale di Scienze criminali.

Interverranno il sindaco di Siracusa, Roberto Visentin, il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, il presidente della Provincia regionale, Nicola Bono, il sindaco di Noto, Corrado Valvo, il presidente della Camera di Commercio, Ivanhoe Lo Bello, il presidente dell'Aidp, Josè Luis de la Cuesta. Alle 11 è prevista l'intitolazione dell'aula conferenze alla memoria del professor Giuliano Vassalli.

Intervengono Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte Costituzionale, e Vitaliano Esposito, procuratore generale della Corte Suprema di Cassazione, conclude i lavori il procuratore generale Giovanni Tinebra, presidente del Comitato scientifico consultivo Opco.

Dopo un importante lavoro di restauro la ex chiesa di San Francesco di Paola e l'annesso convento dei Minimi sono stati concessi dall'amministrazione comunale all'Istituto superiore internazionale di Scienze criminali e all'Opco. Il convento e la chiesa furono edificati nel 1705 dai Padri Minimi o Paolotti. In seguito alla legge di soppressione degli ordini religiosi del 1866, i beni dei Minimi furono incamerati dallo Stato. Il convento fu quindi assegnato al Municipio che lo trasformò in scuola pubblica, mentre la chiesa restò aperta al culto. Quando il Comune di Siracusa negli Anni 20 del '900 cedette alla Curia di Siracusa la chiesa del Pantheon, ebbe in cambio la chiesa dei Minimi, che trasformò in aule distruggendo irrimediabilmente l'edificio con l'edificazione di muri e la suddivisione dello spazio un tempo adibito a chiesa. I recenti lavori di restauro, pur lasciando la configurazione novecentesca, hanno ridato visibilità ad alcune strutture settecentesche del convento risultate ben conservate, ma nella chiesa, oltre ai due altarini laterali, impreziositi da sculture in stucco di probabile scuola serpottiana e parzialmente recuperati, non è restato nulla di visibile.

(04 dicembre 2010)

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