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Smitty il gatto e altre storie

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Venerdì 10 dicembre alle 18, nello spazio Box of contemporary space di Catania, inaugurazione della mostra di Elisa Abela

Venerdì 10 dicembre alle 18, nello spazio Box of contemporary space (via Grimaldi, 150 - Catania), l’associazione culturale beBocs presenta Smitty il gatto e altre storie. Caterina Devi presenta Elisa Abela, a cura di Canecapovolto. La mostra, a ingresso libero, sarà visitabile fino al 24 dicembre.   

Il lavoro di Elisa Abela – alla sua prima mostra in Sicilia - pulsa di energia pop e del passato ritrovato, odora di muffa e di feroce ironia, inventa continuamente nuovi dispositivi ottici. Il bisogno è compulsivo: tutto andrebbe toccato ed annusato per poi accomodarsi in un’altra dimensione (l’unica): il mondo dei bimbi e delle persone per bene. Libri infarciti di foto antiche stanno letteralmente per esplodere, buste trasparenti sigillate con dentro vecchie lettere mai aperte, immagini grafiche con interventi minimi le guardiamo 3 o 4 volte e diventano specchi, detournements e collages apparentemente rozzi urlano qualcosa che non afferriamo completamente. Ci sembra di udire un sassofono nello sfondo (è la sua amica Caterina Devi, inseparabile) ma non accetteremo l’invito a seguirla nei suoi luoghi oscuri; mai entrare (per esempio) nelle sue scatole di legno foderate. Il Passato, quando si era tutti educati e composti e si rideva a comando, è uno spettacolo confortante: Elisa Abela agisce su questo Passato con rigore e senza troppo compiacimento. “Qui tutto è vecchio” – hanno dichiarato due anziani signori al vernissage di una mostra passata di Elisa Abela - “Che ci ha chiamato a fare?

Artista visiva e musicista, Elisa Abela nasce a Crotone ma vive e lavora a Catania. La chiave della sua ricerca è racchiusa nella frase “Nessuno deve sentirsi al sicuro nei miei luoghi”, che solo apparentemente minaccia chi guarderà i suoi collages, i suoi dipinti e ascolterà il suo sassofono. Nel 2008 l’incontro con la fotografa Caterina Devi e la collaborazione strettissima (quasi simbiotica) che ne segue, definirà meglio le sue trame espressive. Tra suoni e segni c’è infatti uno spazio inquieto che piano piano inizia a riempirsi; Elisa scrive in proposito di “cercare la via del non sapere”. Nel 2008 incontra il musicista Joe Lally (Fugazi) col quale suona spesso in tour e realizza “Why Should I Get Used To It” (Dischord – 2010). Collabora con canecapovolto nelle mostre “Presente Continuo” (2008 – Francesco Pantaleone arte contemporanea, Palermo e galleria Gianluca Collica. Catania) e “Diwan” (2010 – galleria Gianluca Collica).

Info: 338 2203041 • info@bebocs.it

(10 dicembre 2010)

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