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Tutti indietro

Mercoledì 20 ottobre alle 17:30, nel Coro di Notte del Monastero dei Benedettini, presentazione del volume di Laura Boldrini, portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati

Mercoledì 20 ottobre alle 17:30, nel Coro di Notte del Monastero dei Benedettini, si presenta il volume Tutti indietro (Rizzoli, 2010), libro-testimonianza di Laura Boldrini, portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati nella sua lunga esperienza in prima linea. Un libro che pone interrogativi alla coscienza pubblica ma che, al tempo stesso, consegna risposte.

Alla giornata partecipano il presidente di Confindustria Sicilia, Ivan Lo Bello, la giornalista Valentina Loiero e le docenti di Diritto internazionale, Nicoletta Parisi (facoltà di Giurisprudenza), e di Storia dell'Europa e del Mediterraneo, Lina Scalisi (facoltà di Lettere e delegato del rettore all'Internazionalizzazione dell'ateneo). L'incontro con l’autrice, promosso dalla facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Catania nell'ambito del ciclo Conversazioni in Sicilia, sarà aperto dal preside Enrico Iachello e coordinato dalla giornalista Pinella Leocata.

Cosa spinge migliaia di persone a cercare di raggiungere le coste italiane sfidando ogni pericolo? Che cosa sappiamo veramente di loro? Dobbiamo averne paura? È giusto respingerli, come il governo italiano ha deciso di fare dal maggio 2009? Oggi nel dibattito pubblico si tende a considerare tutti i migranti allo stesso modo, a presentarli come minaccia alla sicurezza e anche i rifugiati, da vittime di regimi e conflitti, finiscono per rappresentare un pericolo. Un grande equivoco che mina i principi di solidarietà e di diritto radicati da sempre nella società italiana.

Dalle parole di Laura Boldrini emerge una realtà invisibile all’opinione pubblica. L’autrice, che negli anni ha affrontato con passione e coraggio alcune tra le principali crisi umanitarie - dal Kosovo, all’Afghanistan, dal Sudan all’Iraq - racconta la propria esperienza, maturata nell’incontro costante con il dolore di chi è costretto a scappare. Ma descrive anche l’Italia della solidarietà, spesso oscurata dai mezzi d’informazione: dagli uomini che mettono a rischio la propria vita per salvare in mare i naufraghi partiti dalle coste africane, alle tante persone che nel rapporto quotidiano con immigrati e rifugiati realizzano un’integrazione vera e spontanea, gettando le basi per la società italiana del futuro.

(20 ottobre 2010)

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