Sarà visitabile fino al 7 settembre la mostra d'arte contemporanea I Neoiconoduli. La rassegna è allestita presso l’apposito salone di palazzo Bellomo e presso l’edificio municipale ex-monastero del Ritiro, in via Mirabella (accanto a piazza Archimede). L' evento nasce sulla base della collaborazione tra il Museo Bellomo (il BellomoContemporaryArtActivities) e il Comune di Siracusa.
Oltre 40 artisti (alcuni, star internazionali) testimoniano l’odierno orientamento della rappresentazione nell’arte. È tempo di messaggi che magari non si capiscono immediatamente o facilmente ma che devono comunque arrivare al destinatario o fruitore attraverso il gioco dell’arte complesso, così come complessi sono i suoi linguaggi.
Espongono: Valerio Adami, Iole Alessandrini, Vanessa Beecroft, Tamara Bialecka, Ugo Cantone, Cesare Casati, Michele Ciacciofera, Elastic Group, Robert Gligorov, Maria Teresa González Ramirez, Jonathan Guaitamacchi, Mona Hatoum, Gary Hill, Catherine Ikam, Emilio Isgrò, Oki Izumi, Anish Kapoor, Yann Kersalé, Eve Andrée Laramée, Wei Li, Dante Maffei, Benoit Mandelbrot, Miltos Manetas, Elio Marchegiani, Gino Masciarelli, Milot Alfred Mirashi, Alfio Mongelli, Orlan, Denizhan Özer, Rivka Rinn, Alfredo Romano, Enzo Rovella, Nordine Sajot, Andrés Serrano, Medhat Shafik, Morgane Tschiember, Anan Tzuckerman, Stefan Vitanov, Bill Viola, Marilena Vita, James Wines.
Iconoduli è un termine che si riferisce all’epoca Bizantina. A quel tempo, alcuni ritenevano che le immagini sacre potessero essere rappresentate (iconoduli); mentre altri si opponevano a tale tendenza (iconoclasti). Il termine Neoiconoduli è stato introdotto da Carmelo Strano (che cura la mostra) negli anni ’80, subito dopo il periodo delle neo-avanguardie. Il critico si riferiva a quegli artisti che andavano ben oltre la semplice rappresentazione ed i canoni prestabiliti. Essi erano invece interessati a comunicare qualcosa ma in modo non esplicito e con qualsiasi linguaggio espressivo.
La fotografia un tempo e, oggi, la virtualità, facilmente rendono l’opera d’arte anacronistica se essa insiste in forme naturalistiche o referenziali, come elementi naturalistici fini a se stessi o addirittura accademici.
La condizione espressiva legata a un messaggio non facilmente, o non immediatamente, prendibile fa sì che spesso questi ambiti ormai cosiddetti figurativi siano stravolti fino allo piazzamento e all’irriconoscibilità: ironia corrosiva, concettualizzazione destabilizzante, manipolazioni formali e multimediali destrutturati, ecc.
Tale tendenza è particolarmente presente nel panorama artistico attuale e si manifesta in maniera sempre più viva. A ciò si aggiunga la forza disgregante, o diversamente aggregante, della condizione multi e interculturale. La rassegna ha avuto un momento anticipatore con un primo nucleo di opere nell’occasione della Settimana della Cultura (aprile. maggio scorsi). Ora è pronta nella sua interezza e completezza e viene ufficialmente inaugurata con la piena esibizione di tutta la sua portata e del suo intero significato e valore.
La rassegna è allestita presso l’apposito salone di palazzo Bellomo e presso l’edificio municipale ex-monastero del Ritiro, in via Mirabella (accanto a piazza Archimede). La Galleria Regionale di Palazzo Bellomo, specializzata in arte medievale e moderna, conserva l’Annunciazione di Antonello da Messina ed è accanto alla Chiesa di Santa Lucia alla Badia-dove si può ammirare il Seppellimento di S. Lucia del Caravaggio.
Carmelo Strano - Critico d’arte e filosofo, professore ordinario, per chiara fama, di Estetica e Storia dell’Arte Contemporanea presso la Facoltà di Architettura di Siracusa (Università di Catania). Direttore di Contemporary, Centro Internazionale di Ricerca sulle Arti Visive Direttore di Ácaos, Galleria Civica d’Arte Contemporanea (Castello Normanno e palazzo Russo) del Comune di Aci Castello (Catania)
(09 agosto 2010)