Dal 24 al 31 luglio alla
Galleria Roma (via Maestranza 110 - Siracusa) si terrà la mostra personale dal titolo
Colori dal mondo in Sicilia 2010 di
Elena Ducu. L'evento sarà presentato da Salvatore Zito. L'ingresso è libero.
Note sull’opera di Elena Ducu di Salvo Sequenzia - La vita silente delle cose, nella pittura di Elena Ducu, si libra in forme sensualmente intense e liriche che trasudano una sensibilità trasparente e leggera. Sui “fiori del male” della vita, gocce di poesia, filtrate velatura dopo velatura, sviluppano una struggente soavità che si stempera in ampie cromìe, in armonica assonanza con forme fluide, visioni dilatate e irreali, fate morgane che suscitano incantamenti lunghi e serenanti, gravide di attese, accecate di intenso colore.
Il paesaggio è il suo sistema. Elena Ducu, come Corot, aderisce al paesaggio che ha di fronte. Non lo interpreta, se ne lascia guidare, con quella sensazione che se ne riceve, di brezza che muove le foglie, d'aria che passa, dell'attimo da cogliere; e lo trasfigura, trasformando il principio di solida verità da cui era partita, in un paesaggio lirico, sognato, atmosferico. E questo suo vivere, questa passione che toglie il respiro, è anche correre verso l'inconosciuto, l'inesausto. Questa poetessa della luce e del colore, sfuggente e irriassumibile, sa esprimere una esuberante energia, incentrata sull'isola interiore estremizzata, rispecchiante un inconscio visionario.
Di fronte alla maestà dell'infinito, del segreto mistero che abita ogni cosa, all'essenzialità di essa, la pittrice è protesa a cogliere l’immanenza di un respiro unitario, che ella avverte e trasferisce sulla tela, con quel senso vivo, lacerante della scoperta, dello stupore e anche dello sgomento. Pittura dell'illimitato, ricerca ansiosa di assoluto.
L’estrazione del visibile nell’astrazione del sensibile è una inafferrabile cifra espressiva che investe il paesaggio e che Elena Ducu sa modulare nella sua essenza mobile, con pennellate che fissano momenti e visioni restituiti in intensi cromatismi sapientemente variati, dove prospettive e volumi si risolvono in un equilibrio armonico che risuona di tonalità calde e brividanti.
L’astrattismo di Elena Ducu è un astrattismo dove prevale l’elemento lirico. Zone ampie di colore creano nel quadro marcate profondità, segnate da fughe improvvise e da rapide incursioni gestuali. E’ una pittura, la sua, che non appartiene all’accademia dell’astrattismo. La pittrice è capace di abbandonarsi a un segno pittorico che si carica di forza espressiva, rivelando una tecnica consapevole di tutte le potenzialità emotive dell’elemento pittorico. Le forme si sviluppano in modo dinamico con diverse velocità. Un ritmo che conosce rapide accelerazioni e mutamenti inattesi. Un astrattismo che non è mai gratuito e decorativo. Nel quadro si realizza una vera epifania che conserva un mistero sacrale: l’apparizione pura del sentimento e di una tensione dello spirito.
Il paesaggio è, per Elena Ducu, il punto di partenza per un transfert dall'empirico sensoriale alle problematiche senza risposta. La pittrice sa scavare e trovare la bellezza nella polpa luminosa dell'anima. Lirica e sensuale, la pittura di Elena Ducu svela la luce interiore delle cose.
Le forme, portate in primo piano da un intenso velo di sensualità e di mistero, si caricano di tonalità densa e di passioni avvolgenti. Le soluzioni espressioniste della pittrice si disciolgono in una plasticità d’atmosfera solare e restituiscono il sentimento più profondo dell’essenza mediterranea, assordante nell’accensione dei suoi colori, vitale, calda, prorompente, equorea.
Il linguaggio pittorico di Elena Ducu esprime la forza tangibile di una consonanza tra colore e forma che emerge da una carica magmatica di colori che danno vita a superfici materiche tormentate, ove la natura si invera nella sua metamorfosi più feconda, ed è come se la storia delle cose ispirasse inconsapevolmente alla pittrice la memoria presente del gesto, movimento interiore coniugato da una sintesi espressiva tra materia e colore.
Essenziale, riservata, pervasa da silenzio, è la tela di Elena Ducu. Essa suscita il sentimento nascosto delle cose, coglie una verità più profonda, dalla quale si effonde un suono suadente, in cui riposa una materia misteriosa, che si da in estasi, tensione, elevazione.
Il sentimento nascosto delle cose è un incontro evocativo con lo scorrere del tempo, che Elena Ducu suggella in atmosfere attraversate da un colorismo pastoso, abbacinato di luce. La stessa luce che, calda, mediterranea, accecante, inonda lo spazio e lo dissolve. La pennellata è vivace, gli impasti saturi. Completamente assorbita dalla natura, l’artista avvolge la sua visione con la vitalità di un raggio di sole che dona plasticità ai volumi.
All'apice di questa vitalità, di questo entusiasmo, nelle opere di Elena Ducu una percezione di tipo sinfonico tutto raccoglie e tutto trascrive mediante una mano capace di annodare fili sottili e diversi in un tessuto chiaro e compatto, opera di un io pervenuto alla ricomposizione della vita, ad una nuova orchestrazione del mondo tramite le labili e preziose piste del ricordo, ma anche tramite la rinuncia alle tormentose autodifese che quietano l'angoscia, ma non quanto l'umile pazienza che segue il volteggiare del tempo fino a un ardore più temperato. È questa la radice ultima del respiro vastissimo quanto regolare, della saggezza solo apparentemente fragile comunicata dalla pittrice, in quanto espressione di una gratitudine al vivere affiancata ma non incrinata dalla consapevolezza del male, del silenzio, dell'ombra, e di cui una pittura fertile al tempo stesso è voce flautata e confidenziale.
Il senso di libertà, il desiderio di evadere da ogni regola precostituita accompagnano quel piacere spontaneo di guardare, ricordare e immaginare insieme, che contraddistingue ogni passo dell’esperienza artistica di Elena Ducu.
Elena Ducu - Nata in Romania nel 1977, vive da anni in Italia, dove ha conseguito il Diploma di Scenografia presso l’ Accademia di Belle Arti. La sua variegata arte comprende opere di scultura, grafica e diverse tecniche di pittura. Ha esposto le sue opere in numerose mostre a Roma, Londra, in Belgio e ancora a Castell’Arquato (PC), Torino, Viterbo, nella Reggia di Caserta. Ha altresì partecipato al concorso dell’ Harvestwork Digital Media Center ( New York, 590 Broadway ) con due cortometraggi.
Info: 0931/746931 - 0931/66960 (orario apertura Galleria) - cell.338/3646560
corradobrancato@hotmail.com (24 luglio 2010)