Venerdì 30 aprile alle 16, al museo civico del Castello Ursino, si terrà un incontro con gli studenti universitari per presentare la mostra fotografica
Donne alla guida della più grande macchina costruita dall'uomo ovvero “la complessità di LHC in mano alle donne”. La mostra racconta di donne ricercatrici italiane che contribuiscono in prima linea all’avventura conoscitiva avviata grazie alla realizzazione del grande progetto europeo LHC.
L’iniziativa è stata ideata dalla giornalista scientifica Elisabetta Durante per il DISTI (Distretto dell'Informazione Scientifica e Tecnologica) ed è sponsorizzata dal Seminario Nazionale di Fisica Nucleare e Subnucleare, dall'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e dal Dipartimento Interateneo di Fisica di Bari, con il patrocinio del MIUR (Ministero Istruzione, Università e Ricerca) e del CERN (Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare).
Essa raccoglie oltre trenta ritratti di ricercatrici italiane, del nord e del sud, che hanno offerto importanti contributi alla sfida straordinaria di LHC: ai volti e alle storie di queste ricercatrici è affidato il racconto di un progetto affascinante, un racconto rivolto soprattutto alle ragazze ed ai ragazzi italiani che vivono oggi un momento magico della storia umana, anche se difficilmente se ne rendono conto. Chi visita la mostra si trova di fronte ad immagini che rilanciano il gusto e la passione per il lavoro scientifico e lo sviluppo di ciascuno dei multiformi aspetti che concorrono a realizzare un’impresa che vuole spingersi ben oltre il limite attuale della conoscenza scientifica. Esse introducono alla vera esperienza della ricerca di punta internazionale che è sconosciuta spesso ai giovani, in un momento particolarmente importante dello sviluppo del nostro paese in cui il loro scarso interesse per la cultura scientifica è un dato preoccupante su cui riflettere.
Ma non è tutto qui. Come suggerisce il sottotitolo della mostra ("Ritratti di ricercatrici di successo, per parlare della fisica di oggi e della società di domani"), l'intenzione è anche quella di comunicare un modello di donna profondamente diverso da quello avvilente e tristemente omologante che domina sui media.
Parteciperanno all’incontro Angela Badalà (INFN) e Sebastiano Albergo (UniCT e INFN) responsabili dei due gruppi catanesi impegnati negli esperimenti ALICE e CMS di LHC.(30 aprile 2010)