L'iniziativa intende suscitare un dibattito ampio e generale sulla scienza e sullo "scientismo" a partire dalla presentazione (30 minuti) fatta da un relatore che commenta un autore, un libro, un evento, o altro. I formidabili progressi scientifici registrati nella Cosmologia e nella Biologia (intese nel senso più ampio) pongono infatti problemi nuovi circa il significato, i limiti e il valore delle conoscenze scientifiche, problemi che è opportuno approfondire e dibattere anche nei circoli scientifici.
I successi ottenuti hanno portato la scienza e gli scienziati alla ribalta del dibattito culturale contemporaneo, centrato in passato quasi soltanto su temi filosofici e/o religiosi. Questa novità è avvertita da taluni come un’invasione di campo e gli scienziati vengono accusati di “scientismo”, appunto. Agli inizi del secolo scorso è nata l’epistemologia, ma sono stati i filosofi a tenerne le fila, a dirigere il dibattito. In generale, il popolo degli scienziati tarda però ad imbastire una disamina autonoma circa la scienza.
A tenere il primo incontro, dal titolo Genetica, informazione, computabilità. Una prospettiva filosofica, sarà il prof. Giovanni Camardi, docente di Filosofia della Scienza all'Università di Catania.
Abstract. La biologia computazionale (Bioinformatica) ha ottenuto significativi successi con il sequenziamento e l'analisi dei genomi di diverse specie. Ma la mancanza di un’affidabile teoria dell’espressione e regolazione genica costituisce tuttora un problema irrisolto. Ciò suggerisce un riesame dei mezzi e dei modelli adoperati per la rappresentazione computazionale dei genomi. Tale rappresentazione si basa su due teorie di natura logico-matematica, la Teoria della Computabilità elaborata da Church e Turino a partire dagli anni Trenta del Novecento e la Teoria dell'Informazione, prodotta da Shannen nel 1948. Gli inevitabili limiti delle due teorie, ovviamente ben conosciuti dagli autori, sono la causa dell'information overload esistente nella biologia attuale.
L'ipotesi che lo studioso esplorerà riguarda la possibilità che la presente situazione di stallo venga superata non soltanto attraverso il perfezionamento degli apparati computazionali ma, piuttosto, attraverso una loro migliore integrazione con l'attività sperimentale. Ciò può condurre alla "compressione" dell'informazione che possediamo e, contestualmente, alla definizione di processi regolari nell'espressione genica.
(26 marzo 2010)