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Clerici Guttuso. Illusione e realtà

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Da sabato 20 marzo a domenica 9 maggio alla Sala Mazzone (Vittoria - Rg) in mostra il surrealismo di Fabrizio Clerici e il realismo di Renato Guttuso
Clerici, Guttuso, Guttuso,

Cinquanta opere uniche di due celebri artisti del Novecento italiano, il milanese Fabrizio Clerici e il palermitano Renato Guttuso, saranno messe a confronto dal 20 marzo al 9 maggio prossimi a Vittoria, in provincia di Ragusa, nella mostra Clerici Guttuso. Illusione e realtà organizzata dall’associazione culturale Arte Viva guidata da Giovanni Bosco, in collaborazione con il Comune di Vittoria e curata da Francesco Gallo, critico d’arte e docente dell’Accademia di Belle Arti di Roma.

Si tratta di oli e disegni provenienti da collezioni private di tutta Italia e ospitati nella Sala Mazzone (Piazza Enriquez, - Vittoria - Rg), lo spazio espositivo ricavato nell’ex Officina Elettrica Municipale che, restituita alla piena fruizione pubblica, ha di recente fatto da scenografia alla documentatissima mostra su Fausto Pirandello – il pittore figlio del drammaturgo Luigi – promossa dallo stesso Bosco e curata dal critico d’arte Vittorio Sgarbi, con un testo in catalogo di Francesco Gallo.
“Da tempo – spiega Giovanni Bosco – desideravo riunire e proporre in un unico spazio l’opera dei due maestri così distanti per nascita e formazione e, tuttavia, grandi amici nella vita e attentissimi l’uno alle forme espressive dell’altro”. “Sarà un confronto a distanza fra due grandi personalità – aggiunge il curatore - che, molto diversi nella maniera di concepire la pittura, hanno segnato l’arte di un’epoca: realista e socialista Guttuso, con gli addentellati da Picasso a Bacon. Surreale Clerici, come De Chirico e Savinio”.
Ricco di contributi critici il catalogo (Mora Editore) con introduzione di Francesco Gallo; contiene brani antologici firmati da grandi letterati e storici dell’arte del Novecento (Eugenio Montale, Giuseppe Ungaretti, Alberto Moravia e Giulio Carlo Argan) assieme a cui figurano testi di Raffaele Carrieri, Nicoletta Campanella e Giorgio Giovanni Guastella. Proprio quest’ultimo, sottolinea le differenze fra i due: “Architetto Clerici, allievo di un pittore di carretti siciliani Guttuso, milanese Clerici, bagherese Guttuso, sebbene entrambi romani d’elezione (…) algido, rigoroso, razionale Clerici, appassionato e ‘sicilianamente’ caloroso Guttuso”. Eppure, si apprende, sempre capaci di confronto e di dialogo “In un clima - aggiunge Gallo - in cui erano ancora possibili gli anatemi e le sconfessioni, escludendo il periodo torbido della storia culturale ed artistica italiana, ma anche francese, cioè di due paesi occidentali con fortissimi partiti comunisti, che dal ’47 al ’55 ebbero a perdere il lume della ragione, prendendosela con tutti, con poeti, scrittori, pittori, scultori, musicisti, registi…
Una mostra, dunque, anche come pretesto offerto a studiosi, storici e intellettuali per tornare ad analizzare un periodo controverso della nostra storia. Agli studenti delle superiori della provincia iblea, infine, è rivolto un progetto didattico elaborato da Arte Viva per educare all’amore per l’arte e la cultura e che sarà illustrato nel corso dell’esposizione.

Info: Arteviva, tel. 0932.98.75.22 mobile 333-16.20.826 - info@arte-viva.org

(20 marzo 2010)

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