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Division by zero

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Sabato 19 dicembre alle 17 la Fondazione Brodbeck presenta la mostra personale di Roberto Zappalà. Ingresso libero
Sabato 19 dicembre alle 17 la Fondazione Brodbeck (Via Gramignani, 93) presenta Division by zero, la mostra personale di Roberto Zappalà. La mostra, a ingresso libero, sarà visitabilòe fino al 15 gennaio 2010.


La Fondazione Brodbeck apre per la prima volta i propri spazi ad una iniziativa indipendente dal programma di residenze Fortino 1 e presenta Division by zero, il primo progetto espositivo di Roberto Zappalà, noto coreografo e direttore artistico del centro per le arti performative Scenario Pubblico di Catania.

Da sempre attento all’intero apparato scenico delle sue creazioni, artista aperto all’osmosi tra i diversi linguaggi del contemporaneo, Roberto Zappalà, in occasione dei primi vent’anni di attività della compagnia che dirige, si sperimenta nel campo delle arti visive e lo fa presentando tre installazioni che sintetizzano e - in parte - raccontano il suo percorso di ricerca, artistica quanto individuale.

Rivisitate e rese indipendenti attraverso un’operazione di ri-contestualizzazione, le opere in mostra nascondono un forte legame con le precedenti creazioni di Zappalà. Al contrario di quanto accade nelle arti performative, però, in questa occasione è proprio l’elemento principe che viene a mancare. Quel corpo “incompiuto” in continua evoluzione; quel corpo tanto studiato, indagato nelle sue sorprendenti potenzialità, nelle sue relazioni con il tempo e con lo spazio, si fa - qui - da parte per lasciare che gli oggetti - muti, immobili, inanimati - diventino, per la prima volta, i protagonisti assoluti della scena.

Roberto Zappalà, del resto, ha sempre affidato un ruolo molto importante agli oggetti di scena, accuratamente scelti e utilizzati per creare rimandi concreti alla realtà e alle tematiche, di volta in volta, affrontate. In diverse occasioni, poi, ha realizzato delle video installazioni per le sue performance (in Ob/sol.um, del 2002, ad esempio). In questa ottica, il processo che ha portato l’autore a formulare questo progetto espositivo sembra essere maturato nel corso degli anni, in maniera del tutto naturale e sembra ricalcare esattamente la sua idea di architettura scenica come opera totale.

(19 dicembre 2009)

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