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Tartufo

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Lunedì 21 dicembre alle 20:45 al Teatro V.E. (Noto) in scena commedia di Moliere, per I Grandi Classici / stagione 2009 2010
Lunedì 21 dicembre alle 20:45 al Teatro Vittorio Emanuele (Noto) andrà in scena il Tartufo di Moliere, per la regia di  Carlo Cecchi. Interpretano: Licia Maglietta, Elia Schilton, Angelica Ippolito, Antonia Truppo, Roberto De Francesco, Francesco Ferrieri, Rino Marino, Barbara Ronchi, Diego Sepe.  Lo spettacolo è una produzione Teatro Stabile delle Marche e Teatro Stabile di Napoli

Spesso mi domandano perché ritorno così volentieri a Molière. Come Shakespeare, Molière ha scritto per gli attori, e io sono un attore che lavora con altri attori. Una commedia di Molière si rivela in scena, grazie agli attori. Le sue battute sono battute per un copione, non per un libro. Cosa c'è di più emozionante e di più esaltante per un attore che accogliere quel dono che, alcuni secoli fa, due attori lasciarono a coloro che sarebbero venuti; ossia il dono di alcune pièces e di alcuni personaggi che gli attori futuri avrebbero potuto rendere presenti sulla scena? Ma tutto rimarrebbe lettera morta se, nel tempo, non nascessero grandi attori e grandi traduttori. Chi è Tartufo lo decidano gli spettatori. Noi, così com' è implicito nella traduzione di Garboli, oltre che nei suoi numerosissimi scritti su Tartufo, abbiamo cercato di mantenere, alla commedia e al personaggio, la loro sostanziale ambiguità; superando il cliché dell'ipocrisia e vedendo il personaggio di Tartufo anche "in positivo": un servo che usa l'intelligenza e gli strumenti della politica per fare carriera e diventare, da servo, padrone. Ma tutto questo, e le risonanze contemporanee che la commedia e il personaggio possono produrre, è solo attraverso il teatro che lo si può cogliere. Figuriamoci poi in una commedia come Tartufo, dove il teatro è talmente importante da diventarne, forse, il tema principale. (Carlo Cecchi)


Licia Maglietta è una delle attrici italiane più intense ed espressive e unisce alla sua passionalità partenopea una strana freddezza, accentuata da quel viso leggermente triangolare che la rende un po' enigmatica. Diretta da Martone, Licia Maglietta si fa conoscere dal pubblico del grande schermo con Morte di un matematico napoletano e poi con L'amore molesto. Nel 1996 è nel cast di R.D.F - Rumori di fondo, l'anno dopo è scelta da Silvio Soldini per Le acrobate. E la sua consacrazione arriva proprio con Soldini nel 1999, grazie a Pane e tulipani, che le fa portare a casa il David di Donatello come miglior attrice protagonista. Nel 2001, veste i panni della zia Irene in Luna rossa di Antonio Capuano.

Carlo Cecchi è considerato l'attore-autore di teatro più innovativo e seminale dopo Carmelo Bene. L'incidere controllato e meccanico, la dizione impervia e ostica, l'aria assente, ironica, aristocratica con cui serve battute e testi classici, hanno la loro origine in una formazione che ibrida il Living Theatre ed Eduardo, la sceneggiata e Pinter, Shakespeare e il teatro dell'assurdo. Al cinema arriva grazie a Mario Martone che usa le slogature d'azione e gli intermittenti straniamenti del suo stile per la notevole interpretazione del protagonista di Morte di un matematico napoletano (1991): tempi e ritmi che sembrano estranei al cinema e che invece a esso danno non poco in La fine è nota (1992) di Cristina Comencini; La scorta (1993) di Ricky Tognazzi; Io ballo da sola (1996) di Bernardo Bertolucci. Ed è un perfetto Arcano incantatore (1996, Pupi Avati), mago alchimista e diavolo, come lo stesso Cecchi sul palcoscenico.

(21 dicembre 2009)

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