Sabato 31 ottobre alle 16:30 al Castello Ursino sarà presentato il libro La Zampogna a Chiave in Sicilia, curato dal prof. Sergio Bonanzinga (Fondazione Buttitta, Palermo 2009). Relatore sarà il prof. Gaetano Pennino, direttore della Casa Museo Antonino Uccello. La presentazione comprende un intervento musicale da parte di Benedetto Miceli e Salvatore Modica, tra gli ultimi custodi della tradizione della particolarissima zampogna a chiave di Monreale, con il contributo anche di Giancarlo Parisi, che illustrerà il repertorio della ciaramedda a paru diffusa invece in Sicilia nord-orientale. Alle 18 seguirà l'inaugurazione della mostra di strumenti musicali.
Esistono in Sicilia due diverse varietà di zampogna (ciaramedda), caratterizzazioni regionali del più tipico strumento a fiato del contesto agropastorale mediterraneo. La zampogna a chiave siciliana è composta da quattro canne di lunghezza differente: due bordoni e due canne melodiche. Questo tipo di zampogna si qualifica per una vocazione esclusivamente devozionale (il suo impiego è infatti limitato all’uso natalizio). Mentre gli ultimi suonatori palermitani sono scomparsi negli anni ’70, alcuni zampognari di Monreale hanno mantenuto un sapere integro che ha così permesso di documentare ogni fase del loro mestiere.
L’incontro sarà anche occasione per presentare alla cittadinanza ed alla stampa il ricco programma del festival, che comprende virtuosi musicisti provenienti da varie parti della Sicilia e prestigiosi ospiti provenienti da Australia, Giappone, Siberia, Inghilterra, Sardegna, Calabria e Campania, esponenti delle più diverse interpretazioni su strumenti come zampogne, tamburello, marranzano, ma anche didjeridoo, launeddas, e fujara: dalla permanenza di antichi repertori tramandati oralmente alle sperimentazioni più attuali.
Alla presentazione saranno presenti esponenti delle istituzioni e delle diverse associazioni e realtà che hanno promosso il festival, ideato e coordinato da MoMu Mondo di Musica, ma che non sarebbe stato possibile senza la fondamentale collaborazione di molti operatori e associazioni che in vario modo e con grande generosità hanno contribuito alla sua realizzazione, partecipando insieme ad un processo collettivo di rivalutazione del centro storico di Catania e della cultura siciliana in generale: Università di Catania, Università di Udine, Fondazione Ignazio Buttitta, Librerie Cavallotto, Area Sud, ZampognArea, Lomax, Centro Zo, Associazione Musicale Etnea, CGIL Catania, Ass. Darshan, Lapis, Bad, Globetrotter, La Casina di Catania. Con il contributo e il patrocinio di Provincia Regionale di Catania, Regione Siciliana, Comune di Catania.
(31 ottobre 2009)