Sarà visitabile fino a domenica 15 novembre alla Galleria Credito Siciliano (piazza Duomo 12, Acireale) la mostra d'arte dedicata a Emilio Isgrò dal titolo Emilio Isgrò, L'invasione delle formiche ovvero fratelli d'Italia. L'ingresso è libero.
Ad Acireale è annunciata l'invasione delle formiche. A guidarla, come un moderno pifferaio magico, sarà Emilio Isgrò che per trovare loro una collocazione si farà aiutare dai visitatori della grande mostra che a lui sarà dedicata presso la Galleria del Credito Siciliano. Chi visiterà la mostra avrà infatti in dote alcuni formiconi d'autore con l'invito a piazzarli ovunque desideri nelle sale dell'esposizione, partecipando così alla realizzazione di una spettacolare installazione che sarà documentata a mostra conclusa. Questa proposta non sarà l'unica novità della grande edizione siciliana della mostra di Isgrò già presentata, in anteprima, a Milano nella Galleria Gruppo Credito Valtellinese. Per la sua terra il maestro ha voluto realizzare anche una nuova serie dedicata ai "Fratelli d'Italia" composta da 5 grandi cancellature su tela, opera destinata ad entrare a far parte della collezione d'arte del Credito Siciliano. La mostra è curata da Marco Meneguzzo e promossa dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese.
Con le formiche, nel titolo, vengono citati i Fratelli d'Italia e ciò in ragione del secondo dei fulcri di questa grande esposizione. L'opera è costituita da una lunga e imponente striscia con l'inno nazionale "cancellato" da Isgrò. Come sempre, nelle opere dell'artista, ciò che potrebbe sembrare una dissacrazione è, in realtà, un modo per far emergere quella carica di significati che un eccesso di comunicazione e di consuetudine tende ad appiattire e che invece si rivela sempre nuova e diversa al mutare delle situazioni storiche.
Altre ancora sono le installazioni che il più importante artista concettuale e poeta visivo italiano ha voluto proporre per questo suo ritorno in Sicilia. Accanto a L'invasione delle formiche e a Fratelli d'Italia, ve ne saranno altre due, di grandi dimensioni e di grande spettacolarità. Si tratta dell' Ora italiana e dell' Avventurosa vita di Emilio Isgrò. La prima (risalente al 1985, allora realizzata per ricordare l'attentato alla Stazione di Bologna) è composta da venti pezzi rotondi del diametro di circa 1 metro ciascuno, con un orologio incorporato con tanto di suoneria funzionante; la seconda, del 1971, propone una serie di dichiarazioni sulle caratteristiche fisiche e morali dell'artista, tracciando attraverso la parola e la luce un vero e proprio ritratto "concettuale" del personaggio.
Accanto alle installazioni, la mostra propone un'antologica sceltissima (70 pezzi) della produzione di Isgrò, dagli esordi ad oggi. L'equiparazione di Isgrò alla cancellatura, come questa mostra conferma, è assolutamente limitativa e persino fuorviante: basti pensare ai molti aspetti della sua lunga ricerca artistica, dalle Mappe, ai Particolari di particolari, ingrandimenti esasperati di personaggi. Quattro Biennali veneziane, un Primo Premio alla Biennale di San Paolo, decine di mostre in Italia e nel mondo, l'intervento a Gibellina.
Ma Isgrò è soprattutto un intellettuale ed un artista "a tutto tondo". Inizia con la poesia, arte con la quale ha costantemente convissuto e continua a convivere, con il romanzo, il teatro, il radiodramma, il giornalismo, la musica (storica la sua installazione Chopin per 15 pianoforti realizzata nel 1979 a Milano per il Teatro alla Scala). Si è nutrito (e continua a farlo) del confronto con gli artisti e con alcune delle grandi figure del suo tempo. Memorabile, fra tutti, l'incontro-intervista con John Fitzgerald Kennedy nel 1963 alla Casa Bianca, quando, giornalista ventenne, fu inviato dal quotidiano Il Gazzettino al seguito del Presidente americano in viaggio elettorale per gli Stati Uniti. "E' stato proprio quell'incontro - dice l'artista - a ispirarmi nel 1965 l'opera Jacqueline, una delle mie poesie visive più conosciute".
"Emilio Isgrò - registra in un aforisma Marco Meneguzzo - è un retore, nel senso classico del termine, oppure nel senso che della retorica ha dato Hans Georg Gadamer, per il quale ogni relazione umana è governata dalla retorica, cioè dagli strumenti del convincimento" e ancora: "La cancellatura di Emilio Isgrò è una minaccia di sparizione e al contempo una epifania". Servizio prenotazioni e visite guidate per scuole e gruppi a cura di Consulta Sicilia Tel: 095.600.208
Informazioni: Galleria Credito Siciliano - Tel. 095.600.208 / 095.711.35.17 - galleria_acireale@hotmail.com
(10 agosto 2009)