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Senza Riposo

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Mercoledì 26 agosto alle 21 alla Villa Patti (Caltagirone) messa in scena di un'opera unica tratta dalle pagine di Kafka, Borges e Buzzati. A cura di "NaveArgo" e "Gesticolando"

Mercoledì 26 agosto alle 21 alla Villa Patti (Caltagirone) sarà messa in scena Senza Riposo, un'opera unica tratta dalle pagine di Kafka, Borges e Buzzati. Lo spettacolo è organizzato da "NaveArgo" e "Gesticolando".

Un fil rouge attraversa quest'opera, quello che accomuna le esistenze dei tre diversi protagonisti, isolati in una scena bianca e vuota: prigione, non-luogo di individui talvolta visionari, talvolta lucidi, non-luogo nel quale si compie un percorso singolare per ognuno di essi, un percorso di dolore nella conoscenza, di follia o di solitudine e desiderio morboso. Senza quiete, riposo o stasi, bensì marcato da un'ossessiva e continua ricerca.

È così che quel fil rouge attraversa, come un filo d'Arianna, le labirintiche vite dei tre, intrecciandosi alle smisurate catene di Prometeo, agli assillanti ricordi di Endriade, agli infiniti corridoi di Asterione. Disegnando infine un possibile tracciato segnato dalla memoria, dalla solitudine e dalla ricerca di un riposo che forse non arriverà, perché, probabilmente, tali labirinti non hanno porte.

Endriade (da D. Buzzati)
La Zona Militare 36, arroccata sulle Alpi ed inaccessibile, custodisce un segreto. Solo i ricercatori che vi lavorano conoscono la verità su ciò che sta avvenendo lì e non tutti, tra loro, sono a conoscenza della vera essenza di quel progetto. Un progetto che il professor Endriade, scienziato di fama mondiale, dirige con una genialità che sconfina nel patologico. Un progetto che da un momento all?altro potrebbe sfuggirgli di mano. Si può instillare il pensiero in una enorme macchina? In un gigantesco calcolatore? Le ricerche del professor Endriade si intrecciano con la sua vita privata, col suo passato, divenendo un disperato tentativo di mantenere in vita ciò che è morto da anni e di possedere davvero ciò che forse non ha mai posseduto. Lo scienziato muove da solo le fila di tutto e, come un marionettista, dà voce e corpo ai propri interlocutori, mentre lavora, imprigionato nella propria solitudine claustrofobica, alla sua opera che cerca di superare il limite umano della voce e del corpo, annullandoli.

Asterione (da J. L. Borges)
Asterione abita da solo nella sua casa. È una casa particolare, "come non ce n'è sulla faccia della terra", una casa che racchiude al suo interno tutta la sua solitudine, una casa che non è solo spazio materiale, ma il centro e il simbolo dell'esistenza stessa del personaggio. Muovendosi al suo interno, percorrendone i lunghi corridoi di pietra, Asterione racconta e si lascia raccontare dalle parole che insieme a lui attraversano gli spazi della sua dimora, in un continuo viaggio in questa casa conosciuta, ma mai del tutto. Allegoria della sua complessa natura e di una umanità raffinata e labirintica.

Prometeo (da F. Kafka)
Un uomo. Due catene, una rupe. Lo scorrere inesorabile del tempo. Chi ha donato la conoscenza agli esseri umani? Se un dio, un monolito o un altro uomo non importa. Qualcuno l'afferrò nell'alba dell'uomo. E se tale furto ci condannasse per il resto dell'eternità?

In scena: Anna Bellia, Adriana Bruno, Marco Sciotto. Disegni e animazioni a cura di: Simone Campisano, Melissa Botto. Luci: Davide La Porta. Scene: Melissa Botto, Davide La Porta.Regia: Giacomo Paolo Giorelli, Davide La Porta, Marco Sciotto.

Ingresso: 3 euro - L'intero incasso sarà destinato alla ricostruzione del Teatro San Filippo de L'Aquila

(26 agosto 2009)

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