Sabato 14 luglio, in occasione dell’apertura del nuovo, dinamico spazio dedicato alla creatività e all’incontro,
Vocation / ArtSpace (via Monsignor Genuardi, 9 - Acireale) ospiterà la mostra personale del giovane artista siciliano
Calusca dal titolo
WCalusca. La mostra comprenderà una raccolta di 20 opere inedite realizzate nel 2008 ad inchiostro su carta ed incentrate, in modo provocatorio e sarcastico quanto crudo sul tema dell’egocentrismo (tra io super io). In tale occasione verrà realizzato un catalogo monografico (Galatea Editrice) con un testo di Ornella Fazzina. La mostra a ingresso libero, sarà visitabile fino al 30 agosto.
WCalusca o dell’ironia e dell’inquietudine
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In un palcoscenico di egocentrismo, ma con una inversione di marcia, si inserisce “WCalusca”, ultima produzione dell’artista che da facili consensi e forme convenzionali si affranca, mettendo in mostra una vivacità intellettuale e un’idea forte che lo vede complice di un gioco nel quale è l’ironia che sovverte forme di un potere accettato e omologato, trovando una formula espressiva ludica che fa scorgere tra le righe una incisiva capacità di leggere la realtà, smascherandola da ipocrisie e sperimentando un singolare e autentico percorso che lo ha condotto alla costruzione di una personale cifra stilistica. Questa si presenta asciutta, sintetica, ben costruita formalmente e nel contempo spiazzante, evocativa, ambigua nel suo mostrare/celare, nel suo essere completa/incompleta, eterea/greve, capace di profferire tutto e di suggerire; il suo è un continuo esercizio di adattamento, di percezione di spazio e forme, di tenere desta la nostra attenzione nel cercare di intravedere o di scovare, nell’oscurità dei suoi inchiostri, un pur minimo segno o dettaglio che possa renderci maggiormente complici, insieme a lui, di un certo voyeurismo.
“WCalusca” è una serie di lavori ad inchiostro di felice fattura e composizione dove nel doppio gioco di far vedere e di nascondere, l’artista tratta un tema, quello della toilette, di cui si rintracciano alcuni tra i più importanti esempi nell’arte del passato e dell’Ottocento, sia in chiave mitologica che rapportati al quotidiano, ma qui con una nota squisitamente ironica e attuale mutando il termine in Wc e unendolo al proprio nome. Una sorta di combinazione astrusa, a primo acchito, tra il mostrare/mostrarsi ma allo stesso tempo una combinazione per nulla insolita tra ciò che siamo e ciò che facciamo. Ostentazione narcisistica del corpo o di alcune parti di esso ma in senso provocatorio, senza orpelli né contesti edulcorati, al di fuori da circuiti estetizzanti o di puro manierismo che condurrebbero verso altre associazioni di immagini troppo viste e per questo inefficaci. Le opere di Calusca sono apparentemente esplicative, difatti egli si mostra artisticamente ma non umanamente, e la loro forza risiede nel fatto che quell’esibizionismo che ci ha assuefatti al peggio qui non trova appiglio, poiché in rimandi e rapporti osmotici tra soggetto e oggetto egli affronta il tema, pur rilegato in una sfera intima, con pudore, con misura, con intelligenza e buon gusto nel mostrare senza eccessi, nel dire ma non troppo, annullando quel narcisismo imperante dei nostri giorni e offrendo come oggetto di indagine della sua fresca produzione opere che nulla hanno a che vedere con la mera e futile messa in scena dell’io, piuttosto con una presa di coscienza del sé che si interroga incessantemente non per trovare verità ma per muoversi nel dubbio e nell’inquietudine interiore, fonte della sua stessa creatività. Magistrali esempi sono, infatti, gli inchiostri dove affiora appena dall’oscurità una forma umana che ora è in simbiosi con l’oggetto, ora invece predomina, ora lascia interamente lo spazio della rappresentazione all’oggetto stesso, arguta intuizione di una metafora che vuole l’uomo fatto di esigenze materiali e spirituali, primarie e secondarie, in una sequenza di carne e spirito, corpo e anima declinata in chiave ironica per parlare della complessità ontologica in modo leggero e critico allo stesso tempo. (Ornella Fazzina).
Per info: tel. 389 0376018 -
vocation@libero.it(14 luglio 2009)