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Voci del mondo 2009 - I poeti ritornano

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Sabato 13 giugno festival internazionale della poesia a cura di Biagio Guerrera, Giovanni Miraglia e Angelo Scandurra, per la VI° edizione di "Etnafest 2009"
Sabato 13 giugno alle 21:30 alle Ciminiere avrà luogo  Voci del mondo 2009 - I poeti ritornano, il festival internazionale di poesia a cura di Biagio Guerrera, Giovanni Miraglia e Angelo Scandurra, per la VI° edizione di Etnafest 2009, la rassegna organizzata dalla Provincia di Catania.

Come piccioni viaggiatori i poeti conoscono le leggi dell’andare e del tornare. Dal primo viaggio in Sicilia hanno tratto emozioni che sono divenute poesia nelle lingue del mondo. Portati a destinazione i loro messaggi ora sono di nuovo qui, con la musica, il canto, il mistero… e l’isola, accarezzata da occhi stranieri, si svela senza reticenze: oggi come ieri il suo destino è l’approdo. E sull’isola due poeti siciliani li attendono, a far loro da controcanto.

Il Festival, quest’anno, si pregia inoltre di ospitare due installazioni sul tema della migrazione e della presenza dell’altro: Il mare parla/La mer parle e Verba–Imagines/Présence de l’autre. Queste opere sono frutto della collaborazione del poeta Yves Bergeret con artisti siciliani. E precisamente col ceramista calatino Andrea Branciforti, per quanto riguarda la prima, e con Pia Scornavacca e Carlo Sapuppo, a proposito della seconda. Che è stata originariamente realizzata in due grotte sacre di epoca ellenistica di Noto antica.

Yves Bergeret (Francia)

Angela Bonanno (Sicilia)

Rosa Alice Branco (Portogallo)

Sebastiano Burgaretta (Sicilia)

Moncef Ghachem (Tunisia)

Ronny Someck (Israele)

Habib Tengour (Algeria)

Le musiche sono eseguite da: Giovanni Arena (contrabbasso); Marina Borgo (marimba e percussioni); Biagio Guerrera (voce); Ruggero Rotolo (batteria); Faisal Taher (voce). Anastazya Buttitta, inoltre, è voce recitante del “Diario siciliano” di Jaroslaw Mikolajewski.

Yves Bergeret
Poeta sperimentatore, Yves Bergeret, nato nel 1948, vive in Francia fra la Drôme (nella regione Rhône-Alpes) e Parigi. Le sue pubblicazioni, in poesia e in prosa, a partire dal 1978 esplorano gli spazi in turbolenza: montagne giovani, deserti ribelli, arcipelaghi instabili, villaggidel Sahel. Le sue ricerche danno luogo a dei libri, a delle performances e a delle installazioni; le quali realizza assieme a degli artisti appartenenti ai popoli di quegli spazi: coloro che egli chiama "poseurs de signes"; ovvero artisti plastici. E in tal modo che egli crea dei "poèmes-peintures" su carta o su tessuto. Opere sempre realizzate in pubblico ed esposte spesso in grandi spazi aperti. Da una decina d’anni collabora con i “poseurs de signes” dogon del villaggio di Koyo, nel Mali. Finendo col diventare un membro del villaggio stesso! Lungo l'elenco dei volumi da lui pubblicati, dei quali citiamo solo i recenti : Si la montagne parle, éd. Voix d'encre, Montélimar, 2004; Montagne e parola (edizione bilingue), Gangemi Ed., Roma, 2005 ; La Maison des peintres de Koyo, éd. Voix d'encre, Montélimar, 2006. In Sicilia ha collaborato con il ceramista di Caltagirone Andrea Branciforti – v. Il mare parla/La mer parle a cura di Biagio Guerrera e Giovanni Miraglia (Catania, I Quaderni di Leggerete, 2007); ed a Noto antica con gli artisti Pia Scornavacca e Carlo Sapuppo.

Angela Bonanno
È nata a Catania, dove vive. Nel 2003 ha esordito con una silloge di poesie in dialetto siciliano, Nuatri (Premio letterario Salvo Basso per l’inedito), edizione Prova d’Autore. Sempre con la stessa casa editrice nel 2005 ha pubblicato Setti Viti comu i jatti. Sue poesie sono contenute nell’antologia La comunità dei vulcani-Quaderno siculo-polacco di poesia, GBM Ed., 2006. Con l’editrice Criluge Meridies ha pubblicato il poemetto Cu sapi quannu nelmarzo 2007. Nel 2009 è invece uscito Amuri e Vàdditi, con una prefazione di Luigi Lo Cascio, editrice Uni Service.

Rosa Alice Branco
È nata nell'Aveiro, in Portogallo, nel 1950. Laureata in Filosofia, attualmente insegna Psicologia della percezione all’istituto superiore di Arte e Design di Porto. Dal 1999 dirige gli Incontri di Talabriga, Festival Internazionale di Poesia dell’Aveiro. Dirige le riviste Limar (poesia) e Figuras (poesia e filosofia) ed è segretaria del Pen Club portoghese. Tra le sue opere spiccano i saggi: O que falta ao Mundo para ser Quadro, 1993; A Percepção Visual em Berkeley, 1998, e le raccolte poetiche: A Palmeirade Kairouan (fotografie di Rui Mendonça), ed. Gémeos R., Porto, 2003. Da Alma e dos Espíritos Animais, ed. Campo das Letras, Junho de 2001. O Último Traço do Pincel, ed. Limiar, 1997. A Mão Feliz, ed. Limiar, 1994. Monadologia Breve, ed. Limiar, 1991. Animais da Terra, ed. Limiar, 1988.

Sebastiano Burgaretta
Etnografo e poeta, è nato nel 1946 ad Avola, nel cui Liceo Classico ha insegnato materie letterarie. Studioso di tradizioni popolari, ha collaborato con Antonino Uccello e con la Cattedra di Storia delle Tradizioni Popolari dell’Università di Catania. Molti i suoi saggi di carattere etno-antropologico, nonché ricca la sua produzione poetica. Fra le sue diverse raccolte citiamo Diario del Golfo (1992); Trame del Mediterraneo, con prefazione di Silvana Grasso (2003); Le‘olàm, con prefazione di Franco Loi (2004). Mentre nel 2008 ha pubblicato Sovente all’anima, con prefazione di Juan Miguel Domínguez Prieto.

Moncef Ghachem
È nato nel 1946 a Mahdia (Tunisia) in una famiglia di pescatori ed ha percorso una brillante carriera di studente che lo ha portato da Mahdia a Sousse, Tunisi e Parigi. Giornalista e scrittore, è tornato a vivere in Tunisia nel 1981; risiede a Sidi Bou Said. È il cantore del mare e dell’antica tradizione marinara mediterraneo-tunisina. Considerato uno dei poeti più intensi della sua generazione, “dalla scrittura trasparente e vera” (A. Mesbah), “poeta della parola corrusca ed esigente” ( J. Dèjeux), Ghachem è l’autore di una ricca produzione poetica che va da Cent mille oiseaux (Parigi 1975), a Car vivre est un Pays (ed Caractéres, Parigi 1978), ai più recenti Cap Africa (l’Harmattan, Parigi 1978), Orphie (M.E.E.T. - Maison des Ecrivans ètrangers et des Traducteurs de Saint-Nazaire, Francia 1996), Nouba (Or du Temps, Tunisi 1997). Ha scritto inoltre L’Epervier - nouvelles da Mahdia (Parigi 1994), menzione Dècouverte, premio Albert Camus. Autore di articoli, saggi, poesie in antologie, nel 1991 ha vinto il “Premio Internazionale Mirabilia” per la poesia francofona.
Nel 2006 ha ottenuto a Parigi la menzione speciale del premio internazionale di poesia francofona Léopold Sédar Senghor per l’insieme della sua opera. Suoi lavori sono stati tradotti in inglese, tedesco, greco e arabo. In italiano è stata pubblicata l’antologia Dalle sponde del mare bianco + Cd musicale con i Dounia, (Messina, Mesogea, 2003).

Ronny Someck
Nasce in Irak, a Baghdad, nel 1951 e nel 1953 si trasferisce con la famiglia in Israele. Studia arte alla Avni Art Academy di Tel Aviv e all’Università della stessa città si laurea in Letteratura e Filosofia ebraica. Ha lavorato con “gang” di strada, insegnato letteratura, e attualmente conduce dei corsi di scrittura creativa. Considerato come uno dei maggiori poeti israeliani della giovane generazione, è spesso invitato a festival di poesia negli Stati Uniti, in Africa e in Europa. Gli sono stati conferiti molti premi, tra cui, in Israele, il “Premio del primo Ministro”, nel 1989 e, nel 2006, il prestigioso premio “Yehudah Amichai”. Ha pubblicato nove antologie di poesia e un libro per bambini; è giornalista e critico letterario e creatore di opere visive e musicali. Ha registrato 3 dischi con il musicista Elliott Sharp. Nel 1998, insieme con Beny Efrat ha presentato la mostra “La fabbrica della natura, inverno 2046” all’ “Israel Museum” di Gerusalemme. In Italia è uscita la raccolta Il bambino balbuziente (Messina, Mesogea, 2008)

Habib Tengour
È nato a Mostagamen, Algeria, nel 1947. Cresciuto ascoltando le voci dei cantastorie arabi e berberi al mercato della sua città, ha vissuto tra l’Algeria e Parigi e dopo gli studi in ambito antropologico e sociologico ha insegnato nelle Università di entrambi i paesi, prima di essere costretto alla via dell’esilio in Francia. Nel corso degli anni Tengour si è affermato come una delle voci poetiche maghrebine francofone più incisive e visionarie dell’era post-coloniale, ed è considerato come il più importante scrittore algerino della sua generazione, uno dei cento autori francofoni del Novecento da salvare secondo il dizionario Robert! Le sue opere sono state tradotte nelle maggiori lingue europee e pubblicate anche negli Stati Uniti. Accanto alla produzione poetica, i principali testi di Tengour sono le prose poetiche di Le Vieux de la Montagne (1983), in cui si reinventano le vicende di tre celebri figure arabe: Omar Khayyam, Hassan as-Sabbah e Nizam al-Mulk; Sultan Galiev (1985), e le due prove narrative L'Epreuve d l'arc (1990) e Gens de Mosta (1997). In italia la sua opera è stata introdotta da Toni Maraini, mentre di recente è stato pubblicato il poema Traversata decisiva (Caltagirone, Altavoz, 2006 – Trad. di M. Cardiel) e la raccolta Il sandalo d'Empedocle, (Genova, S. Marco de' Giustiniani, 2006 – Trad. di E. Volterrani).

(13 giugno 2009)

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