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Scupa

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Da venerdì 17 a domenica 19 luglio, al Cortile Platamone, commedia messa in scena da Guglielmo Ferro, per "EstateStabile"

Da venerdì 17 a domenica 19 luglio al Cortile Platamone di Catania andrà in scena la commedia Scupa, diretta da Guglielmo Ferro, per il cartellone di EstateStabile 2009.

Il punto di forza dello spettacolo è l’idea che sta alla base, creare una sorta di moderno ‘Certame coronario’, senza né vincitori né vinti, prendendo come tema le carte siciliane. Coinvolgendo le illustri penne della nostra isola, si sono scelte le carte più significative, quelle che portano con sé un pezzo della nostra cultura o dei nostri modi dire, per un originale percorso drammaturgico e artistico. Ispirati dalla carta prescelta gli scrittori hanno inventato delle storie che sono interpretate dagli attori lungo un percorso tra fantasia e realtà.
I testi sono in particolare Dieci di spade di Giuseppe Bonaviri, Re d’oro di Pietrangelo Buttafuoco, Due di coppe di Andrea Camilleri, Settebello di Ottavio Cappellani, Due di spade di Emilio Isgrò, Cavalli di Micaela Miano, Tre d’oro di Angelo Scandurra, Donna d’oro di Gabriella Vergari, Asso di bastoni di Stefano Vilardo, Donna di bastoni di Carmen Consoli.

Come ha scritto il critico teatrale Sergio Sciacca, «il titolo Scupa è indicativo di tante cose: la parlata siciliana assaporata nelle sue risonanze culturali (e i brani di Camilleri, Bonaviri, e Buttafuoco hanno il plastico rilievo di epoche e temperamenti, stati d’animo e suggestioni contrapposte); il passaggio tipico della nostra isola tra sapienza antica e modi gaglioffi (che tuttavia servono per demolire qualsiasi altezzosa superbia), tra arte stupenda, come quella reale dell’architettura barocca circostante, e tradizione popolare povera (ritrovata nei costumi, negli arredi, nei piccoli oggetti della vita quotidiana che ormai abbiamo dimenticato) e soprattutto nell’inventiva della parola evocatrice di intelligenze e fantasie, di sonore musicalità e compiaciute calligrafie. In sintesi: è l’arte della Sicilia, è l’arte di Catania».
Lo spettacolo è poi particolarmente adatto ai siti d’arte. Nota ancora lo storico Enrico Iachello, preside della Facoltà di Lettere e Filosofia, che ha sede nel Monastero dei Benedettini dove lo spettacolo ha debuttato: «Non si poteva immaginare migliore inaugurazione dei restaurati chiostri dei benedettini. Lo spettacolo Scupa di Gugliemo Ferro, cui ho partecipato (non assistito, perché la deambulazione da una postazione all'altra, da un chiostro all'altro, rende attiva la presenza degli spettatori), si è rivelato di grande pregio. L'idea di chiedere a 10 scrittori di scrivere un testo per ogni carta del mazzo e ad altrettanti attori di recitarlo "impersonando" una carta si è concretizzata in una messa in scena affascinante e di grande efficacia, complice anche la bellezza dei chiostri, oltre la bravura di scrittori, attori e regista. Lo spettacolo si è concluso con un crescendo: Carmen Consoli (donna di bastone) e Mariella Lo Giudice (donna di oro), "vestite" da Marella Ferrera, hanno recitato e cantato davanti alla splendida fontana del secondo chiostro in modo mirabile. Si, sono entusiasta. Lo spettacolo meriterebbe di andare in giro per l'Italia in luoghi altrettanto belli
».

(17 luglio 2009)

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