Sabato 16 Maggio alle 20.30 allo spazio Ikiya (via Messina 251) si inaugura la terza edizione della collettiva di arte contemporanea IkiyArte #3, curata dal critico d’arte Marilisa Spironello. In esposizione una selezione delle opere di otto artisti: Daniela Quattrocchi, Enzo Tomasello, Anna Marcantonio, Patrizio Arabito, Massimo Di Mauro, Lee Yi Ching, Alessio Grillo, Bortolotti. La mostra sarà visitabile fino al 20 Giugno.
Sotto il segno della creatività, dell’innovazione e della sperimentazione dei linguaggi nasce IkiyArt, concepita per caso e sviluppatasi con forza e passione. Un evento incentrato sulla lunga durata e sulla contaminazione dialogica delle Arti, nell’intento affascinante e assolutamente sperimentale di unificare ciò che storicamente è nato separato nonché di promuovere ed esaltare la complementarietà dei nuovi linguaggi espressivi posti a paragone con un “Humus” creativo ricco di esperienze e di vissuti artistici profondamente diversi l’uno dall’altro. L’obiettivo prefissato, in questa occasione, è quello di mettere in vetrina i protagonisti intervenuti in una location insolita quale è appunto “Ikiya” e di dar vita ad un “ready made” nel “ready made” volto ad una decontestualizzazione non più dell’oggetto e/o del manufatto artistico, ma del luogo in cui esso è ospitato; il che non vuol dire riutilizzare uno spazio deputato a qualcosa, dando a quest’ultimo una diversa e scontata semantizzazione, bensì far coesistere le due dimensioni contemporaneamente. In un’epoca di contaminazione e di compenetrazione dei linguaggi e delle esperienze artistiche e non, creare nuove opportunità ed affascinanti “trait d’union” diventa, infatti, un input (quasi) obbligatorio e denso si pregnanti potenzialità ermeneutiche.
La collettiva denuncia il suo carattere di poliedricità e di compartecipazione artistica, ma al contempo, nell’inevitabile confronto, emerge con forza spontanea e vitalistica la sottolineatura e l’affermazione di un’individualità manifesta di sé oltreché di un’irripetibile ricchezza da valorizzare in direzioni biunivoche avvicinando, di fatto, gli artisti ad un pubblico eterogeneo e profano, in cui l’insicurezza di un cambiamento e la miscela dei luoghi, delle sensazioni e del fare induce sì
spaesamento, ma genera, altresì, una vivace curiosità che rappresenta l’ingrediente più importante affinché possano tracciarsi nuove coordinate ed inaspettati legami segnici, sensoriali e linguistici.
Daniela Quattrocchi
Un percorso in continuo mutamento, opere aperte “Autobiografiche”, scritture private, che si espandono al di là del quadro, al di là dell’oggetto fisico e dei suoi deboli contorni. E così accade per il segno che ne è l’elemento caratterizzante: esso non assurge mai a presenza tangibile, fine a se stessa, ma , semmai, rappresenta l’inizio di una nuova definizione di rapporti tra la realtà pittorica e quella metapittorica. (Marilisa Spironello).
Enzo Tomasello
La materia è per il pittore la sostanza vitale con cui egli esprime le proprie sensazioni, i propri vissuti, le proprie esperienze spirituali. E’ la materia il mezzo di espressione: l’incontro tra la sua fisicità tra il suo essere e il mondo (l’altro da sé). Una materia corposa, viva, in trasformazione, che invade lo spazio e lo compenetra, sino a fagocitarlo divenendone protagonista assoluta. La realtà, le sue concentrazioni divengono dramma, gesto a metà tra volontario e istintivo. (Marilisa Spironello).
Annarita Marcantonio
Attratta dalle tendenze astratte (geometrizzanti) ed elegantemente stilizzate, matura una ricerca pittorica attraverso delle superfici cha spaziano in estensione orizzontale, ma anche in apparizioni verticali, secondo una legge di gravità dove non è necessario saggiare la statica delle masse e dei volumi, semmai sfruttare al massimo la capacità di associazione e di giustapposizione degli elementi rappresentati. E nel suo caso, la materia pittorica estremamente leggera, resa con toni
associati per gradienti progressivi e per dissonanze equilibrate, incita ad una fruizione sequenziale degli andamenti in un crescendo di forme e di toni distribuiti con leggerezza pragmatica (Marilisa Spironello).
Patrizio Arabito
Instancabile lavoratore, attento a tutto quanto lo circonda, coltiva sapientemente una personale visione del mondo e scruta con intelligenza, l’anima di quella società che ritrae col gusto di chi, affrontandone e vivendone le dinamiche evolutive, li prospetta a noi restituendocele filtrate. Con garbo e con viva passione attizza i fuochi rutilanti della fantasia e del trasalimento con opere di sconvolgente perfezione estetica e di sapiente gestione del mezzo pittorico. (Marilisa Spironello).
Massimo Di Mauro
In equilibrio tra dimensione pittorica e plasticità scultorea, l’artistica si dedica a quest’ultima affrontando tecniche e commistione di stili e di materie, con l’elaborazione di sculture in lamiera saldata innestate fra loro a taglio, secondo piani che occupano lo spazio in varie dimensioni e rievocando nel pluridinamismo, quella poetica del segno esplorata con il mezzo pittorico. L’articolazione dei profili taglienti e la dinamica segnica chiaramente ispirata a Calder, rende vitali
ed emotive le sue forme, che si configurano come simboli della condizione esistenziale. (Marilisa Spironello)
Per info: Marilisa Spironello dott.spironellomarilisa@gmail.com
(16 maggio 2009)